Cucchi: “All’Italia manca un vero numero 10. Non convocare Politano è stato ingiusto ma necessario”

Riccardo Cucchi, giornalista e cronista Rai, è intervenuto ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore – Speciale Europei”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda ogni sabato dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.

“Dove può arrivare questa Nazionale lo scopriremo insieme a Roberto Mancini. Abbiamo mostrato un ottimo gioco e, dando uno sguardo alle altre, direi che sulla carta solo Francia e Belgio mi sembrano superiori. Il dato positivo è non aver subito gol, più che averne fatti sei.

Più forti del 2006? Ci andrei piano, perché all’epoca avevamo dei campioni già affermati, mentre oggi abbiamo dei giovani come Locatelli e Barella che stanno rendendo alla grande, con un mix di esperienza data da giocatori quali Bonucci e Chiellini. Ci manca un vero numero dieci, perché Lorenzo Insigne ha tanta qualità e talento, ma è un esterno più che un trequartista. Comunque il napoletano, insieme a Nicolò Barella, sono i ragazzi più talentuosi di questa rosa.

Locatelli? Era pronto già prima, io lo seguo dai tempi del Milan. Aveva solo bisogno di crescere e fare esperienza, ed in questo dobbiamo fare i complimenti al Sassuolo ed a De Zerbi per averlo tutelato nel suo percorso di crescita. Complimenti anche a Roberto Mancini che per tutto il suo percorso ha fatto una cosa semplicissima, ma che non tutti fanno: schierare i calciatori nel proprio ruolo.

Italia simile al Napoli di Sarri? Non mi sembra, anche perché Maurizio era forse un po’ troppo integralista, mentre Roberto è più camaleontico e si adatta agli uomini che ha a disposizione. La scelta di non portare Politano all’Europeo non è stata giusta, ma è stata necessaria per non rovinare il gruppo creato negli anni precedenti”.

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