Non se l’aspettava nessuno, eppure Luciano Spalletti si è già pienamente calato nelle nuove vesti di allenatore del Napoli comprendendo già tutte le difficoltà della squadra che rischia di non essere più la stessa dati i conti da far quadrare e contratti in scadenza.
La voglia di tornare in Champions è tanta, e alla domanda: “Come si caricano i giocatori?” la risposta encomiabile: “Io non devo motivare nessuno, giocano nel Napoli” fa capire tanto dell’uomo Luciano e del suo modo di lavorare.
Nel suo modus operandi, però, c’è anche il colpo di teatro: quello delle casacche personalizzate. Una richiesta già soddisfatta dai magazzinieri del Napoli che vede ora, su ciascuna, albergare il famoso coro: “Sarò con te… Tu non devi mollare”.
Il palmarès
Luciano Spalletti per scrollarsi l’etichetta di non vincente, il Napoli per vincere qualcosa che conta. La storia del mister e del club si incrociano in un matrimonio in cui di elogi ce ne sono tanti e di trofei pochi.
La bacheca trofei del tecnico, infatti, non è certamente entusiasmante. Questo non è, però, un aspetto tanto negativo quanto possa sembrare. Sebbene l’ultimo trofeo italiano sia targato Coppa Italia 2007/08, è anche vero che gli allenatori vincenti altrove, a Napoli, non hanno mai ingranato.
Lo dice la storia: l’ultimo vincente che si è seduto sulla panchina dei partenopei, non ha sicuramente reso quanto tante altre incognite. Questo è un motivo in più per credere nella fame di vittorie del mister rispetto a quella di chi ha già vinto tutto ciò che conta e sembra insaziabile.
Nessuno, in questo momento storico, ha più fame di vittore del tecnico di Certaldo. L’ultimo trofeo italiano è datato, così come quello del 2012 allo Zenit St. Pietroburgo. Alla fame di vittorie aggiungiamo il carisma, l’entusiasmo di tornare su una panchina dopo due anni di stop e la capacità di centrare gli obiettivi perseguiti.
È da questo particolare che traiamo che Napoli è la piazza giusta per il rilancio di Luciano Spalletti e lui è l’allenatore che serve a rilanciare questa squadra: è da questo matrimonio che si può fare la storia e ci si può togliere qualche sassolino dalla scarpa vicendevolmente.
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Matteo Grassi