L’articolo della Gazzetta dello Sport sulle dichiarazioni rese da Gianello alla Procura di Napoli ha riacceso le luci della ribalta sullo scandalo calcioscommesse. Intervistato ai microfoni di Radio Crc, l’avvocato Mattia Grassani ha spiegato lo scenario che, molto probabilmente, si vedrà da qui al termine del campionato. Ecco quanto affermato: “L’ordinamento sportivo è un mondo a parte rispetto alla legislazione ordinaria e può dunque adottare regole proprie. Le società sportive di calcio sono direttamente responsabili dell’operato dei propri tesserati. La responsabilità oggettiva è un principio di garanzia per regolare il buon funzionamento e la trasparenza. La norma nell’ambito dell’ambiente sportivo è rigida e forse va modificata e valutata caso per caso. L’attività di spionaggio è vietata e una società sportiva non può quindi spiare i propri calciatori. Se un club avesse posto in essere eccellenti procedure di controllo e se l’atleta nonostante cioè avesse commesso un‘attività illecita nell’ambito della vita privata, il club non potrebbe essere ritenuto responsabile dell’accaduto”.
L’esito delle indagini influenzerà la classifica finale: “La classifica del campionato di fine stagione è compromessa.Basti vedere la mole delle indagini della Procura Federale e di quella della Repubblica, la complessità degli interrogatori per rendersi conto che il fenomeno di cui si discute è molto consolidato e i comportamenti sono gravi. E’ giusto punire in modo esemplare chi ha compiuto questi atti che denigrano lo spirito leale e sportivo delle competizioni”.