Dopo la rimonta al King Power Stadium, Luciano Spalletti è consapevole di avere sotto mano un gruppo galvanizzato dalla prestazione ed ora vuole l’effetto Leicester.
Per capire meglio questo “fenomeno”, bisogna fare dei passi indietro e tornare a quando Maurizio Sarri allenava i suoi 11 pargoli alle pendici del Vesuvio.
Quella squadra fu in grado di recarsi in un Santiago Bernabeu gremito e mettere a segno al minuto 8′ il gol dello 0-1; valso a poco considerando poi il 3-1 all’andata e l’1-3 al ritorno.
Questo post in breve
L’effetto Madrid
Quelle due sfide furono la svolta per gli uomini di Sarri: carpirono il loro valore in terra andalusa e tornarono a casa con il capo chino verso l’asfalto consapevoli di dover far di più.
Nel frattempo in campionato fioccavano vittorie e quando si ripresentarono i blancos all’ombra del Vesuvio il copione fu pressappoco lo stesso dell’andata: 1-0 con Mertens, 1-3 sul tabellino finale.
Il fuoco che bruciava nelle vene degli 11 azzurri era ormai acceso e nessuno riuscì più a spegnerlo; forse solo la decisione di Orsato nel contatto Pjanic-Rafinha in quel famoso Inter-Juventus e gli incredibili scivoloni di Firenze.
Nonostante tutto, gli uomini di Sarri conquistarono 91 punti piazzandosi al secondo posto dietro la Juventus Campione d’Italia.
La speranza di Spalletti: l’effetto Leicester
Ciò in cui spera Spalletti ora è che il gruppo abbia preso consapevolezza della prestazione di spessore mostrata sul rettangolo verde giovedì sera e che quella partita resti nel cuore del gruppo.
Non è da tutti, infondo, dominare una squadra di Premier League in casa e rimontare uno svantaggio di due reti ad una squadra che si può concedere il lusso di partire con elementi come Jamie Vardy e James Maddison in panchina.
La speranza di Luciano Spalletti, ora, è l’effetto Leicester: vuole ricavalcare l’onda dell’entusiasmo come fatto tempo fa da un altro toscanaccio e portare all’ombra del Vesuvio ciò che è stato scippato anni fa.
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Matteo Grassi