I tifosi napoletani non avranno il Napoli. Non l’avranno per altri 11 giorni.
Nel momento migliore delle ultime stagioni, nel momento in cui non te ne priveresti mai.
Fermare questo Napoli, la versione Spallettiana, a momenti è un reato.
Lo dicono i numeri: unica squadra a punteggio pieno dopo sette giornate nei top five campionati europei, solamente tre gol subiti a fronte di diciotto fatti.
Il calcio espresso è l’unione di tanti stili calcistici, che trovano incredibilmente equilibrio sotto il controllo di Luciano Spalletti. Ogni giocatore ha un ruolo in campo, né ferreo né fantasioso, semplicemente ‘malleabile’.
Le colonne portanti, Koulibaly, Anguissa, Osimhen e Insigne, stanno trascinando il Napoli in questo avvio di stagione. Ognuno arricchisce gli azzurri con quelle che sono le proprie caratteristiche migliori.
Koulibaly è diventato un leader vero, riesce a caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, e sta sfornando delle prestazioni incredibili, da autentico muro.
Anguissa non ha ancora sbagliato una sola partita, fin dalla prima con la Juventus, si è subito dimostrato pronto, capace di intendere e di volere il calcio di Spalletti.
Riuscendo ad abbinare quantità e qualità. Ripartenze box to box paurose, capacità di dribbling nello stretto, intelligenza negli ultimi metri del campo, sia difensivamente che offensivamente parlando.
Inoltre ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita di Fabian Ruiz, donandogli libertà. Perché questo Napoli lo si capisce da queste cose. I giocatori non giocano solo al fine di fare una bella prestazione individuale, ma al fine di fare una bella prestazione corale.
Osimhen, al contempo, si è preso Napoli e il Napoli.
Avvio di stagione pazzesco del nigeriano, che da Leicester al Maradona contro lo Spartak, ha trovato la rete per 5 match consecutivi, segnando sette gol.
Stupisce la varietà di armi possedute quest’anno, capace di essere letale sia con una rapida verticalizzazione, sia spalle alla porta servendo un compagno.
Con un Osimhen così, questo Napoli sembra infermabile.
Infine, il capitano. Tutto il buono e il cattivo della squadra di Spalletti si riassume nel suo leader apparente.
Ad un grande avvio di stagione, corrisponde un Insigne capace si di sfornare assist al bacio per i compagni, ma anche di sbagliare due rigori dopo appena sette giornate, già un record negativo per lui.
Ma la voglia di scrivere una pagina di storia, inseguendo un sogno, prevale su tutti i problemi legati al rinnovo contrattuale, per cui andrà trovata una quadra con la società.
Bisognerà aspettare, per riavere il Napoli, nel mentre si tiferà Italia, dove una rappresentanza partenopea è presente, e bisogna sapersi accontentare.
Simone Falasca