Il 30 ottobre di sessantuno anni fa, a Villa Fiorito, piccola città al sud di Buenos Aires, nasceva Diego Armando Maradona. Il 30 ottobre di sessantuno anni fa, a Villa Fiorito, nasceva il calcio.
“Non ho rimpianti. Non voglio averne. Certo, so di non aver fatto sempre cose giuste, ma se ho fatto del male, l’ho già detto, l’ho fatto solo a me stesso, non agli altri”.
Queste parole le pronunciasti esattamente 365 giorni fa, in occasione del tuo sessantesimo compleanno. Ti dichiaravi felice, dicevi di stare bene, abbracciavi tutti coloro che ti amavano. Era una lettera d’addio, un saluto al mondo. E forse tu ne eri consapevole.
Oggi sarebbero stati 61, se solo il tuo cuore non avesse deciso di smettere di soffrire e lasciarsi andare, in quel maledetto 25 novembre scorso. Oggi, 30 ottobre 2021, il pensiero vola lassù, chiunque ti dedicherà una preghiera, sperando possa arrivare a te. Non è importante essere credenti, è importante credere in te.
La prima volta senza te, però, fa male. Si torna a pensare a quei giorni drammatici di 11 mesi fa e si prova a dare risposte. Risposte che non arriveranno, pensieri che non lasceranno la tua mente. E allora bisogna allontanare questi brutti pensieri e rivivere solo le magie, le parole e i gesti che hai regalato a questo pianeta.
Oggi, è il giorno del tuo compleanno, Diego. Perché sei qui in mezzo a noi. Sei qui in ogni bambino che prende a calci un pallone. Sei qui in ogni uomo o donna che non accetta i soprusi dei più forti e combatte per cambiare il mondo. Sei qui in ogni tifoso argentino e napoletano. Sei qui e sarà impossibile lasciarti andar via.
Auguri Diego, adesso puoi festeggiare questo giorno con serenità.