A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianluca Paparesta, dirigente ed ex arbitro. Ecco quanto evidenziato:
“In caso di razzismo, se ci sono i presupposti e lo prevede il regolamento è giusto fermare la partita. Ormai questa cosa è fuori da ogni logica, credo che al limite sia un modo per far innervosire di più i giocatori, penso che siano atteggiamenti dettati solo dall’ignoranza ma non darei una lettura razzista, perché diamo più importanza a una cosa che non ne ha”.
Arbitri meno coraggiosi di prima? “Sono un po’ confusi ma tutto sarà risolto grazie alla nomina di Giannoccaro che spiegherà a tutti i quanti alcune cose. Sicuramente agli arbitri serve chiarezza, una linea guida che non lasci dubbi a interpretazioni. Su determinati episodi, sul VAR e su tutto il resto, perché altrimenti se non c’è una linea chiara di uniformità è difficile. Quest’ultima dev’essere dettata anche dai vertici, che devono far capire quando si sbaglia o quando si fa bene. Se tutto viene lasciato alla libera interpretazione, rischiamo che una settimana si vedano delle cose e un’altra se ne vedano altre”.
Valeri-Aureliano per Inter-Napoli, disparità di gare può portare a problematiche per correggere l’arbitro? “Direi di no, altrimenti un arbitro che ha arbitrato una finale Mondiale sarebbe superiore a qualsiasi VAR. Il VAR è uno strumento utile e fondamentale che va gestito con semplicità. C’è una persona che è competente, perché è un altro arbitro. Sicuramente sa riconoscere le disposizioni, ogni settimana chi arriva a questi livelli riceve indicazioni, si allena, quindi è un massimo esperto del settore. Se però ognuno va per conto suo o si spaventa poi diventa dilettantismo. Non penso che nel campionato italiano si possano vedere questi atteggiamenti”.