Tra le numerose assenze con cui Luciano Spalletti deve fare i conti in questa fase di stagione, spicca la figura di un calciatore che è praticamente sempre stato presente da inizio campionato. Si tratta di Giovanni Di Lorenzo, vero totem della retroguardia partenopea e sempre più leader della squadra azzurra.
Nonostante a lui non sia mai stato concesso un minuto di riposo da questa estate, tra l’azzurro del Napoli e quello della Nazionale, il suo rendimento non è mai andato a calare. Salvo piccole disattenzioni, infatti, le sue prestazioni lo incoronano ormai come uno dei terzini più interessanti della Serie A e non solo. Tutto oro che cola per la squadra azzurra, che ha puntato su di lui fin da subito dopo il suo primo anno in A con la maglia dell’Empoli.
Questo post in breve
Da Euro2020 a oggi senza mai fermarsi
L’esterno gioca ormai senza sosta dal 16 giugno scorso, quando agli Europei sostituì l’infortunato Alessandro Florenzi. Da allora, Di Lorenzo ha giocato ogni partita ‘disponibile’ per tutti i 90′, senza essere mai sostituito.
L’ex Empoli è ormai diventato un punto fermo per il Commissario Tecnico Roberto Mancini così come per Spalletti, che ha avuto per lui parole al miele fin dalla sua prima conferenza stampa a Castelvolturno. Tutte ripagate, a oggi, da quanto fatto in campo.
Perché il classe ’93 si è comunque mantenuto su uno standard prestazionale di tutto rispetto, motivo principale per cui si è reso insostituibile a tutti gli effetti per chiunque. E la statistica dei 1.980′ disputati su 1.980′ (!) amplifica ancor di più quello che Di Lorenzo è riuscito a dimostrare.
Duttilità al servizio del collettivo
Non si parla soltanto di un calciatore infaticabile e continuo, ma anche di un giocatore capace di adattarsi in più ruoli e situazioni di gioco. Insomma, tutto ciò che si chiede nel calcio di oggi.
Il primo esempio lo si è avuto nella parentesi all’ombra del Vesuvio di Gennaro Gattuso. Con il tecnico calabrese, Di Lorenzo ha avuto modo di giocare anche adattato da centrale in una classica linea a quattro. Su di lui gravò il peso della retroguardia, sopperendo con quanti meno danni possibili all’emergenza che all’epoca si palesò con l’assenza in primis di Koulibaly.
Ruolo, che tra l’altro, sta avendo modo di coprire anche nelle ultime partite, in cui l’emergenza si sta difatti replicando. Spalletti, complici le defezioni, lo sta infatti utilizzando da ‘difensore aggiunto’ a Rrahmani e Juan Jesus, andando a formare una difesa a tre in fase passiva. Il tutto, senza alcun tipo di turbolenza alla sua prestazione nell’arco dell’intera partita.
Come se non bastasse, Di Lorenzo è stato schierato addirittura sulla mediana nel corso del secondo tempo del match contro il Leicester. Un ruolo ‘inedito’ per lui – che ha iniziato la sua carriera da attaccante -, interpretato con ottime letture di gioco, malgrado il serbatoio fosse per tutti in riserva.
Ingredienti che fanno di Di Lorenzo un terzino moderno ed efficace. Un vero jolly stakanovista che Spalletti inevitabilmente si coccola e si tiene stretto. Così come lo stesso Napoli, che nell’ultima partita di campionato contro l’Atalanta ha festeggiato le sue 100 presenze con la maglia azzurra. Senza inoltre dimenticare il rinnovo fino al 2026 esercitato e annunciato negli scorsi mesi: una mossa lungimirante e ben assecondata dal terzino toscano, l’uomo ‘insostituito’ e sempre più insostituibile per questo Napoli.
Francesco Fildi