Stando a quanto riportato dal portale Calcio&Finanza, ciò che più ha contribuito ad un calo del fatturato del Napoli nella stagione 2020/21 è stato sicuramente il dato relativo alle plusvalenze che si è letteralmente dimezzato passando da 95,8 a 48,7 milioni di euro.
Le plusvalenze sono il motore delle grandi società che nelle ultime sessioni di mercato – complice gli effetti dell’emergenza Covid – hanno visto calare in maniera generalizzata la spesa per i trasferimenti.
Questo post in breve
Plusvalenze e ricavi da prestiti
Nel 2020/21, il player trading, ha avuto un’incidenza sul fatturato del Napoli del 21,3%, in netto calo rispetto a quello della stagione precedente (34,9%). Le cinque principali operazioni in uscita, riguardano:
- Allan (Everton) – 23.052.743 euro
- Palmieri (Lille) – 7.026.349 euro
- Karnezis (Lille) – 4.828.205 euro
- Liguori (Lille) – 4.071.247 euro
- Manzi (Lille) – 4.021.562 euro
Quattro, delle cinque operazioni in uscita più significative, riguardano giocatori coinvolti nell’affare che ha portato all’ombra del Vesuvio Victor Osimhen. Un’operazione finita anche nel mirino della Covisoc per quanto riguarda il tema delle “plusvalenze sospette”.
A questi ricavi da cessione definitiva, si sommano anche i ricavi da cessione temporanea di calciatori. La cifra maggiore è quella spesa dal Marsiglia per l’operazione Milik:
Trasferimenti ed acquisizioni temporanee
Per quanto concerne le spese dei trasferimenti, sicuramente la più onerosa in bilancio è quella relativa a Victor Osimhen: il nigeriano ex Lille è stato pagato dal Napoli 75.356.819 euro e – al 30 giugno 2021 – aveva un valore netto di poco superiore ai 45 milioni di euro.
Tra gli affari in entrata da segnalare anche il riscatto di Matteo Politano, il cui costo storico è pari a 21.111.538 euro. Per quanto concerne le acquisizioni temporanee di calciatori, due sono le operazioni in entrata per un totale di 1.758.000 euro:
- Tiemoue Bakayoko – 1.750.000 euro
- Filippo Facchini – 8.000 euro