Antonio Vergara è uno dei ragazzi più importanti della Primavera del Napoli. E Luciano Spalletti ne ha individuato le caratteristiche giuste per accompagnare la Prima Squadra in queste settimane di difficoltà, tra Covid-19, Coppa d’Africa e infortuni.
Contro la Juventus ha ricevuto la prima convocazione in Serie A dopo aver assaggiato la stessa emozione in Europa League contro il Leicester. Non ha ancora esordito ma il suo valore lo è si è già intuito dalle ripetute convocazioni e dalle gare con mister Nicolò Frustalupi. Il suo agente, Davide Pinto, ai microfoni di spazionapoli.it, ha parlato delle qualità del giovanissimo centrocampista e delle sue ambizioni.
- Qual è stata l’emozione di Antonio per la prima convocazione in Serie A contro la Juventus e poi nelle partite successive? Si sta già abituando?
“Lui ha già rotto il ghiaccio dell’amichevole contro il Benevento e con la convocazione Europa League contro il Leicester. Quindi l’emozione della convocazione è qualcosa che ha già superato ma è chiaro che gli faccia sempre molto piacere. Lui è consapevole delle sue capacità, quindi queste chiamate di Spalletti a Torino e nelle partite successive le ha vissute con grande soddisfazione”.
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Vergara, l’agente: “Spalletti lo tine in considerazione, lavorerà sempre di più”
- È stato vicino all’esordio In queste partite?
“In tutte e tre le partite in cui è stato convocato, è stato chiamato dall’allenatore per fare il riscaldamento. Era pronto nel caso in cui fosse stato chiamato in causa. Spalletti l’ha sempre chiamato a fare riscaldamento e ci ha sperato, ma sa che è un qualcosa che prima o poi arriverà. L’importante è continuare lavorare in questo modo. So che è sulla strada giusta ma deve continuare a lavorare bene”.
- Lo hai seguito da vicino in queste convocazioni? Sei andato allo stadio?
“Io sono sempre accanto a lui quando viene convocato, per me è una grande soddisfazione perché io e Antonio siamo legati da un affetto particolare e soprattutto conosco le sue qualità. Nonostante sia solo un 2003 può ambire a qualcosa di importante. Ciò che fa piacere è l’affetto dei tifosi che ricordano la prestazione nel secondo tempo contro il Benevento in amichevole. E non nascondo che lui ha avuto svariate dimostrazioni di affetto in queste ultime settimane, con tanti che invocavano il suo ingresso in campo vista la rosa ridotta a disposizione di Spalletti. Questo lo gratifica e gli da gli stimoli giusti per continuare a lavorare. È consapevole che la strada è lunga e c’è da lavorare: si farà trovare pronto nel caso in cui ci sarà bisogno”.
Ag. Vergara: “È molto duttile, si ispira a Zielinski”
- Come lo descriveresti per caratteristiche e qualità tecnico-tattiche? A chi somiglia?
“Antonio è un giocatore di grande qualità tecnica, è un piede sinistro e nasce come interno di centrocampo ma ha qualità che gli permettono di destreggiarsi in più ruoli dal centrocampo in su. Sa fare la mezzala, può fare il mediano virgola o stare sulla trequarti. Parliamo di un giovane con margini di crescita molto importanti: il ruolo si deciderà solo con il tempo. Lui vede da vicino Zielinski e prova a rubargli qualche trucco del mestiere: è sempre stato un suo fan sin da piccolo e ora ha il piacere di allenarsi insieme a lui. Per caratteristiche e duttilità, lo avvicino più a Zielinski che ad Elmas“.
Futuro Vergara, l’agente: “Farà esperienza con i grandi. Problema giovani in Italia? Si risolverà”
Antonio Vergara è un giovanissimo talento del calcio italiano. Ma come tutti i giovani talenti che stanno iniziando a sbocciare, hanno difficoltà a mettersi in mostra nel nostro calcio. A differenza dei paesi esteri, in cui i 2003-2004 iniziano a muovere i primi passi a grandi livelli, i nostri ragazzi hanno ancora troppo poco spazio. Ma Davide Pinto è fiducioso: le difficoltà economiche dei club spazzeranno via questo problema culturare.
- È un 2003, è un giovanissimo, ma in Italia c’è la tendenza “malsana” di ritenere i giovani davvero troppo giovani? Non gli si dà la possibilità di mettersi in mostra con i grandi, mentre all’estero hanno molto più spazio. Perché in Italia un ragazzo di 17-18 anni deve fare panchina o andare in prestito in Serie B?
“È un problema che riguarda tutta Italia, come hai sottolineato. È un problema di cultura ma pare che negli ultimi tempi qualcosa stia cambiando anche per le difficoltà economiche delle società. Ci si augura che si possa pescare sempre di più anche dai settori giovanili. Per quanto riguarda il percorso che seguo da vicino, come quello di Antonio, sono certo che il Napoli sa di avere un prodotto valido tra le mani. Ha già un contratto da professionista con gli azzurri e da qui alla fine dell’anno potrà avere altre occasioni per mettersi in mostra. È ovvio che l’ambizione e tanta: è ben consapevole delle sue qualità e non si fascia la testa se l’esordio non è ancora arrivato”.
- Ora è molto presto, ma la prossima estate ci sarà la possibilità di un prestito per fargli fare esperienza o il Napoli vuole tenerselo stretto e utilizzarlo già in Prima Squadra?
“È sicuramente prematuro parlare della prossima stagione. Quello che posso dire è che questo è già il suo secondo anno con la squadra Primavera e l’obiettivo, dunque, è quello di iniziare tra i professionisti l’anno prossimo. Poi quale sarà il percorso migliore per lui lo valuteremo insieme al Napoli al termine della stagione perché loro sanno di avere un ottimo prodotto in casa e sarà anche intenzione della società farlo crescere. Ma, sì, l’obiettivo è quello di iniziare a stare con i grandi dall’anno prossimo“.
A cura di Salvatore Amoroso