Come se fosse bello se a quest’oraria di apertassi potessimo alzare i nostri bicchieri di luccicanza e brindare alla championschip del Naples.
Ma ci ritroviamo a imprecare con idiomi di altri climi, ci si passa davanti alla retina inumidita il flashio di una capa d’aglio che orizzontale agguante il rotondo e ci serve la prima lagnanza al core.
E rivedo il pelato con il vomerese possente dei suoi gambi,monsieur Cannavale, portarsi al limite dell’aiuola e lanciare il suo shuttely che si fracassa alle porte del paradiso.
A questo oraria di swatch già pensavo alla musichetta gustante, già mi vedevo abbronzato all’esordienza del girone.
A questo pellegrino pensiero Diamanto conficcava uno spillinzo vudu che mi riportava il cranio verso devozioni al mulattiero Ghandi..così dall’ugolozza partiva un placide e assignoreggiato:”OMMMM…EMMMM ERRR
Diciamo che la comunity e il new entrato sensazionale del pudore POST-Rossi violaceo m’impediscono l’ultimanza al pensiero.
Fioccavano come nespole sul quadrante speranza, profili inaspettati di esultanze. Caveau come un tigro si divorava un ciocco di Pinocchio mentre il gurdasigilli vedendo l’amante in tribuna alzave il braccio depil.
L’arbiter impomatato avvicinava la fischianza al labbro e decideva per un doccino di 15 minuti.
La rientranza era dolorosa, il muraglio di tortellini svolgeva un’attrattiva prelibatosa per gli undici ciucci:Pannocchio, Hammuin, Caveau, Zigulì e Super-triciclo sbattevano come pipistrelli sulla muratura. Il rotondo si spremeva a fare la sua debuttanza nell’area, ma nullo.
Un contro-gamba appiccicoso ci segava l’ultimanza di ribaltanza. Un altre bijoux, Rubin, tenuto a chiave fuori dall’almanacche dei Goliador, inzippava il rotondo nello spazio d’accoglienza del medesimo.
Allora una bagnanza m’inumidiva il guancio. Ritto sull’allucio facevo donanza al mobile di una pedicure violenta. E pensavo..
Come se fosse bello se potessimo fare acchiappanza di oblianza.
Carlo Lettera