Il Fair Play Finanziario è un progetto introdotto dal comitato esecutivo UEFA nel settembre 2009. Lo scopo era non far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e ad indurle nel lungo periodo ad un auto-sostentamento finanziario. Con il tempo e con l’evoluzione del calcio, però, la UEFA ha compreso la necessità di riformulare le regole del Fair Play Finanziario.
Proprio quest’oggi il comitato esecutivo ha approvato delle nuove norme riguardanti il progetto FPF. In particolare, la più grande innovazione è l’introduzione di una regola sui costi di squadra per ottenere un migliore controllo dei costi in relazione agli stipendi dei giocatori e ai costi di trasferimento. Questo nuovo regolamento limita la spesa per stipendi, trasferimenti e commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. Le valutazioni saranno eseguite in tempi rapidi e le violazioni comporteranno sanzioni e misure sportive predefinite. Le nuove regole entreranno in vigore dal prossimo giugno 2022, ma il loro uso concreto verrà implementato nell’arco di tre anni.
Il Napoli, da sempre società virtuosa e in linea con i parametri dell’UEFA, ha visto cambiare la propria situazione in seguito alla pandemia da Covid. In particolare, come riportato dal portale Calcio e Finanza, al momento in Serie A tante squadre sarebbero ben oltre la soglia del 70% nel rapporto tra costi e ricavi. La situazione, per i team di testa, sarebbe la seguente:
- Roma – rapporto del 135%
- Napoli – rapporto del 114%
- Lazio – rapporto del 112%
- Inter – rapporto del 109%
- Juventus – rapporto del 99%
- Milan – rapporto del 90%
- Atalanta – rapporto del 47%.
La situazione, come già detto, è chiaramente aggravata dalla pandemia. Per dare tempo alle società di inserirsi in un percorso virtuoso, la UEFA ha pertanto deciso di iniziare con un periodo transitorio con l’obiettivo di arrivare a un’applicazione completa delle nuove regole con l’inizio della stagione 2024/25.