Inchiesta plusvalenze, cosa rischia il Napoli in base ai documenti della Procura

Nel corso della giornata di domani ci sarà la prima udienza per il caso plusvalenze. Il Napoli, insieme ad altri club (tra cui Juve ed Inter), è coinvolto nell’inchiesta. La Procura FIGC sta infatti indagando sull’operazione Osimhen.

In particolare la Procura sta indagando sulle operazioni incrociate, ossia tra due medesime società, i cui prezzi si equivalgono o quasi. In particolare, “quando le società devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate, pur trattandosi – in quest’ultimo caso – di calciatori che presentano carriera sportiva meno importante e profilo tecnico di minore caratura. Le transazioni comparabili dimostrano quindi che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato“.

Osimhen Lille
LILLE, FRANCE – OCTOBER 02: Victor Osimhen of Lille celebrates after he scores his sides first goal during the UEFA Champions League group H match between Lille OSC and Chelsea FC at Stade Pierre Mauroy on October 02, 2019 in Lille, France. (Photo by Bryn Lennon/Getty Images)

In particolare, come riportato da Calcio e Finanza, Le cessioni di Karnezis e i tre Primavera sono valse in totale 20,1 milioni per 19,8 milioni di plusvalenza. Secondo l’accusa degli inquirenti, il reale valore dei giocatori ceduti è pari a 470mila euro, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni, mentre il reale valore di Osimhen è pari a 52 milioni e non a 71,2 iscritti a bilancio.

Sono due gli effetti immediati di quest’unica grande operazione che riguarda 5 calciatori: un patrimonio netto rettificato da 108,8 milioni a 74,1 milioni nel bilancio semestrale al 31 dicembre 2020; un patrimonio netto rettificato da 85,2 milioni a 56,2 milioni nel bilancio semestrale al 31 marzo 2021. Per la Procura FIGC, dunque, l’impatto sul patrimonio netto è di 28,9 milioni al 31 marzo 2021. Secondo l’accusa, tuttavia, tutto ciò non ha inciso sull’iscrizione al campionato, motivo per cui il deferimento nei confronti del Napoli e dei suoi 5 dirigenti (Aurelio De Laurentiis, Jacqueline Marie Baudit, Edoardo De Laurentiis, Valentina De Laurentiis e Andrea Chiavelli) riguarda solo l’illecito amministrativo. La conseguenza, dunque, dovrebbe essere solo una sanzione pecuniaria.

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