Il preparatore e recupero infortunati dell’Empoli, Luca Franceschi, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, soffermandosi in particolar modo sul rapporto tra Luciano Spalletti e Aurelio Andreazzoli, da sempre molto vicini anche professionalmente.
“In partita ognuno penserà a sé. ma poi si ritorna amici come prima”, ha dichiarato Franceschi nel corso del suo intervento. “Ero nello staff con Spalletti già ad Ancona e poi negli anni di Udine e alla Roma, dove poi sono rimasto per 16 anni. E lì abbiamo condiviso insieme tante cose”.
Sul passato a Roma: “Il ricordo più bello? Quando dopo l’allenamento a Trigoria ci mettevamo tutti in bici e ci si rilassava per le piste ciclabili della campagna romana fino alla riserva di Castel Porziano e al mare fra fagiani, cinghiali e alberi di noci. A parlare di calcio ma anche nella nostra vita, a goderci la bellezza della natura. Era una full immersion perché si viveva nel centro sportivo della Roma”.
Poi, aggiunge: “Due perfezionisti, che non tralasciano alcun particolare. Sempre pronti a studiare e hanno un’estrazione simile per cultura calcistica, nella scuola toscana che vanta tanti bravi allenatori. Preparano le loro squadre per giocar bene. Inseguendo il risultato attraverso il gioco. Io ho lavorato benissimo con Luciano e oggi che sono tornato a casa, nella mia San Miniato, sono entrato a far parte dello staff di Andreazzoli e all’Empoli si lavora benissimo”.
Tornare a lavorare con Spalletti? “Io sono un professionista che pensa solo a lavorare bene. Sì sicuro, con Luciano è rimasto un bel feeling ed è sempre molto stimolante professionalmente”.