Il Napoli si prepara per chiudere la stagione. Domenica gli azzurri sfideranno lo Spezia che all’andata riuscì a strappare i tre punti al Maradona senza effettuare un solo tiro in porta.
Salva Ferrer, difensore dei liguri, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli e ha parlato anche del match d’andata.
Di seguito le sue parole:
“La mia esperienza allo Spezia è un viaggio bellissimo che dura da tre anni, abbiamo lavorato tantissimo per la promozione in Serie A e poi per queste due salvezze durissime: ogni anno abbiamo dato tutto per raggiungere l’obiettivo, ma ora possiamo festeggiare”.
Il gruppo Spezia? “Il fatto di essere giovani per la maggior parte fa in modo che l’ego di ognuno sia sempre al di sotto del gruppo: magari in altre squadre è diverso perchè hanno maggiore esperienza di Serie A, ma qui tutti noi ci sosteniamo e ci spingiamo a seconda di chi gioca e scende in campo”.
Verde? “Daniele è sempre orgoglioso e legato alla sua città, è un napoletano vero e mi ha parlato della gente e mi ha fatto capire che Napoli è una città diversa da tutte le altre: ce l’ha nel cuore”.
Spezia-Napoli? “Gli azzurri non sono una squadra come le altre, un Napoli più rilassato può fare più male di un Napoli sotto pressione: ce la giocheremo come qualsiasi partita, senza la pressione di dover fare punti per la salvezza. Il fatto di aver vinto al Maradona non so se se lo siano legati al dito, hanno fatto una stagione bellissima e di alto livello: hanno lottato per lo scudetto, verranno qui per fare una bella partita e per giocare il loro miglior calcio”.
La vittoria al Maradona per 0- 1? “Secondo me avevamo toccato il nostro fondo, si dirà che sia stata fortuna ma giocammo una bella partita e mettemmo in difficoltà un’ottima squadra. Dopo la vittoria festeggiammo perchè sembrava che qualcosa stesse cambiando, c’era attaccamento verso il mister e si notava che quest’ultimo tenesse a tutti i giocatori: fu una partita chiave per cambiare la nostra mentalità”.
Vincenzo Italiano e Thiago Motta? “Secondo me il secondo, essendo stato calciatore fino a poco tempo, sembra sempre essere uno di noi durante gli allenamenti. Col primo era diverso, calcisticamente si adattano alla partita e non si fissano su un solo gioco, ma puntano a mettere in difficoltà l’avversario. Sono due allenatori con un gran futuro davanti”.