La stagione 2021/2022 è terminata pochi giorni fa: il Milan ha vinto lo Scudetto, Inter e Napoli lo rimpiangeranno. Ora è giunto il momento di tirare le somme definitive, capire gli errori commessi e ripartire con nuove idee e consapevolezze.
Per il Napoli è stata la stagione della ripartenza dopo due anni difficili, forse i più duri dell’era De Laurentiis: due volte consecutive mancato l’obiettivo Champions e il triplo cambio di allenatore (Ancelotti-Gattuso-Spalletti) testimonia le difficoltà della società nel trovare l’assetto e il progetto giusto.
Gli azzurri si ritrovano a fine campionato con la Champions League in tasca ma il rammarico di non essersi giocati il titolo fino all’ultimo, cosa è mancato agli azzurri?
Questo post in breve
Napoli: obiettivo centrato ma il rammarico è tanto
Dopo un inizio davvero entusiasmante con ben 8 vittorie di fila e con il primato della classifica che faceva sognare i tifosi, i partenopei hanno pian piano mostrato alcune lacune che, unite anche ad un po’ di sfortuna, hanno cominciato a far crollare lo scacchiere costruito da Spalletti.
Spezia ed Empoli su tutte, due partite simili tra loro che hanno segnato inevitabilmente la stagione. Tuttavia, nonostante queste due debacle casalinghe, gli azzurri hanno affrontato, dinanzi ai propri tifosi, Inter e Milan, due match che avrebbero potuto cambiare la storia del calcio a Napoli.
Le sfide contro le milanesi però, non sono state decisive ai fini del campionato, considerando che entrambe hanno lasciato, come gli azzurri, punti per strada; sono state invece decisive nella testa e nella consapevolezza dei giocatori.
Il Napoli non riuscendo a vincere nessuna delle due sfide e, anzi, addirittura perdendo contro il Milan ha forse compreso una verità non detta: vincere a Napoli è doppiamente difficile, anche la tradizione e la storia di un club contano davvero tanto.
Ma non è ancora finita, il sogno è ancora alla portata della squadra di Luciano Spalletti: l’Inter crolla per un periodo, il Milan infila una serie di pareggi e brutte prestazioni ma il Napoli non c’è, ancora una volta, l’ennesima; nel momento decisivo non riesce a concretizzare e di seguito perderà punti con Fiorentina, Roma ed Empoli, tre partite che i tifosi azzurri difficilmente dimenticheranno.
A quel punto il sogno scudetto svanisce ma l’obiettivo è centrato; tuttavia, la consapevolezza di avere giocatori non abituati a vincere, la storia del club con soli due titoli al cospetto dei 38 delle milanesi ha fatto ancora una volta la differenza e l’amarezza di questa nuova ma ormai radicata consapevolezza, fa davvero tanto male ai supporters azzurri. E già questo è uno dei motivi della mancata vittoria del Napoli e dei rimpianti azzurri.
Napoli-Milan, stagione a confronto: cosa non è andato in casa Napoli?
Il Milan si è laureato Campione d’Italia, mentre gli azzurri hanno centrato l’obiettivo Champions; eppure, c’è un dato che fa davvero tanto riflettere.
Napoli e Milan sono state le migliori difese del campionato con 31 gol subiti e inoltre il Napoli ha anche segnato 5 reti in più rispetto al Milan. La domanda sorge spontanea: qual è stata la differenza tra le due squadre?
La sostanziale differenza tra le due compagini è racchiusa negli scontri diretti con le altre big del campionato, nettamente a favore del Milan. E qui forse il problema risiede anche nella capacità di saper soffrire e gestire i momenti della partita.
I rossoneri hanno vinto ben 13 partite con un gol di scarto, subendo poco e riuscendo ad essere cinici nelle occasioni create.
Situazione opposta per i partenopei: molte goleade ma nelle partite decisive non sono riusciti a concretizzare quanto creato.
Allora la risposta è molto semplice: il Milan ci ha creduto di più, è stato più costante e cattivo del Napoli. Nei momenti decisivi, il Diavolo, si è fatto trovare pronto e forse anche la tradizione, la storia del club e la presenza di giocatori carismatici ma soprattutto vincenti nel gruppo squadra hanno fatto la differenza.
Il Napoli d’altro canto, per stessa ammissione di Spalletti non ci ha creduto fino in fondo, ha avuto il braccetto corto nei momenti in cui bisognava fare davvero la differenza, in cui bisognava scrivere una nuova pagina, forse la più importante, del calcio a Napoli.
Il Napoli non ha riscritto la storia, ancora una volta non ci è riuscito.