Ci sono un po’ di nuvole sull’immediato orizzonte del Napoli, un mix di paure e cose non dette che potrebbero far scoppiare un pericoloso temporale estivo.
Bisogna essere bravi e consapevoli per evitarlo e ripararsi in tempo, prima che sia troppo tardi.
Qualcosa si è iniziata a intravedere nella settimana dopo la sconfitta di Empoli, quella del ritiro non ritiro, se così lo si vuol chiamare: De Laurentiis e Spalletti con posizioni talmente diverse da spingere il patron a sondare altre strade per il futuro ma poco percorribili. La clausola di Italiano e i dubbi su De Zerbi hanno frenato subito l’istinto.
Sono passati i giorni, le vittorie ed un po’ di inerzia hanno alleggerito il clima.
Ma poi il mercato e i disegni sul futuro. Per Spalletti la squadra non andava completamente rifondata, si potevano accettare e sopportare gli addii di Insigne ed eventualmente di Mertens, ma aveva chiesto poche cose e chiare già tempo addietro: Ospina, Koulibaly e se possibile Fabiàn. I primi due con un peso maggiore, per non essere costretti a rifondare le basi della spina dorsale di una squadra che ha comunque mostrato equilibrio durante la stagione.
Su Ospina non è stato minimamente ascoltato e – ad oggi – si è preferito Meret per non perderne l’investimento. Così ieri sera, col sorriso sulle labbra, Spalletti ha mandato un messaggio neanche troppo in codice: “Il portiere deve essere bravo prima con i piedi”.
Su Koulibaly le sirene sono più che rumorose e Spalletti, non potendolo realmente incatenare come avrebbe sognato, potrebbe essere tentato dallo sciogliere le proprie “catene” contrattuali che lo legano al Napoli in nome dell’orgoglio.
Anche perché gli obiettivi di società e allenatore sembrano diversi: il presidente parla di scudetto e Spalletti, sempre ieri, ha ribadito con coerenza che “sarà difficile posizionarsi nuovamente tra le prime quattro”.
Andando di questo passo c’è il rischio che la corda possa spezzarsi prima del previsto, con uno scenario non piacevole per tutti. Una bufera estiva da “si salvi chi può”. Moltissimo passa per le sorti del Comandante Kalidou, al momento l’unico in grado di decidere la virata verso una parte o l’altra.
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