Juventus v Napoli 0:2, le pagelle

Tim Cup 2011-2012
Finale
Stadio Olimpico, Roma
Juventus v Napoli 0:2

Le pagelle

DE SANCTIS 7,5 – Tre interventi di rilievo, sulle conclusioni di Marchio, Bonucci e quella salva risultato firmata in collaborazione Pepe-Quagliarella. Prima e dopo esibisce sicurezza nelle uscite e nei rinvii. E’ritornato appena in tempo, dopo un piccolo calo di rendimento.

 

CAMPAGNARO 7 – Più che centrale di difesa, macina chilometri sull’out di destra, mettendo in serissima difficoltà sia Estigarribia che Marchsio, entrambi incapaci di contenerlo. In difesa è attento e concentrato come non gli accadeva da tempo ed ha anche il merito di battre il fallo laterale da cui si s’innesca l’azione che porta al calcio di rigore sblocca risultato.

 

CANNAVARO 7 – I centravanti fisici come Borriello sono il suo pane preferito ed infatti riesce a prendere bene le misure all’ariete napoletano, quasi mai pericoloso.  Poche le volte in cui il capitano viene messo in difficoltà, che annaspa solo quandola Juventus esercita un forcing pazzesco, Unica nota dolente, le solite carenze in fase di impostazione, ma non sono compiti che spetterebbero a lui.

 

ARONICA 6,5 – Le azioni più pericolose della Juventus nascono dalle sue parti, dove Deve tenere d’occhio non solo Del Piero e Borriello che, a turno, si allargano a sinistra, ma deve andare in seconda battuta in chiusura su Lichtsteiner. Ci sarebbe da annotare anche  un fallo da rigore, a suo carico, che l’arbitro fortunatamente non sanziona. Nella ripresa, cambiano gli avversari da affrontare, nello specifico Pepe e Vucinic, ma riesce a tenere a galla il fortino azzurro, con le buone e con le cattive.

 

MAGGIO 6 – Partita senza grossi squilli di tromba, impegnato prevalentemente come quarto difensore che come tornante puro. Estigarribia spinge ad intermittenza, ma quando lo fa, trova sempre pronto il nostro a fare da scudo, in un duello che sostanzialmente, finisce in parità.

 

INLER 7 – Girovaga nel centrocampo in cerca di avversari da contrastare, nel lavoro che solitamente tocca a Gargano. Tampona Marchisio e Vidal, ponendosi come vertice basso davanti alla difesa e facendo ripartire l’azione con buona personalità e velocità. Perde qualche pallone banale ma erige uno scudo, insieme a Dzemaili ed Hamsik che impedisce alla Juventus di montare tende nella trequarti azzurra. La ciliegina sulla torta è l’avvio del contropiede che termina con il gol di Hamsik.

 

DZEMAILI 6,5 – Buona prestazione anche dell’altro svizzero che, da mezz’ala sinistra,  riesce ad arginare le incursioni di Marchisio impedendogli i suoi consueti inserimenti. Non disdegna ripartenze palla al piede anche se non va mai alla conclusione, se non in una sola occasione, ad inizio ripresa, con tiro-assist che per poco non viene sfruttato da Hamsik e Cavani.

 

HAMSIK 7,5 – Partita di enorme sacrificio, quella dello slovacco. Gioca da elastico, prima da mezz’ala destra a supporto del centrocampo, a ripristinare la parità numerica, poi in fase di non possesso palla va in marcatura su Pirlo, impedendogli di ragionare, seppure a sprazzi, e poi da trequartista, quando deve cercare di azionare Lavezzi e Cavani, gioco che non sempre riesce a perfezione. Nella ripresa imbraccia la sciabola, riponendo il fioretto, per difendere la roccaforte azzurra presa d’assalto dai bianconeri, una volta in svantaggio, ma poi alla prima occasione buona, piazza la zampata decisiva, con un tocco vellutato sull’invito a nozze di Pandev.

 

ZUNIGA 6,5 – Partita dai due volti. Inizia divorandosi il gol del vantaggio, impattando male di testa un cross al bacio di Campagnaro, poi controlla più che agevolmente Lichtsteiner che sulla destra è uno dei target preferiti da Pirlo. Perde lucidità strada facendo, concedendo qualche spazio in più allo svizzero poi sostituito da Pepe, su cui il colombiano annaspa più del dovuto, in chiaro debito d’ossigeno. Alla fine riesce a reggere, seppure stremato.

 

LAVEZZI 6,5 – Si vede che ha più voglia rispetto alle ultime uscite. Potrebbe essere ai titoli di coda la sua avventura a Napoli e ci tiene a far bene. Ha una buona occasione nel primo tempo, ma il diagonale dal limite risulta fiacco ed impreciso. Guadagna qualche punizione, costringendo al fallo sistematico i centrocampisti bianconeri per impedirgli l’uno contro Barzagli e Bonucci, dal passo completamente differente, come dimostra l’azione del calcio di rigore, nella quale l’argentino ruba tempo e spazio ai centrali bianconeri, costringendo Storari al fallo. Esce tra gli applausi.

 

CAVANI 6,5 – Gioca molto lontano dalla porta, ed il più della volte lo si vede assai defilato sulla sinistra, per poi accentrarsi, ma non riesce mai a trovare lo spunto giusto per impensierire Storari.
Nell’azione che porta al penalty, è bravo a spizzare la palla quel tanto che basta a Lavezzi per poter guadagnare quasi tre metri necessari a conquistare il rigore. Rigore che poi trasforma con una certa freddezza e tranquillità, da grande bomber. Giusto che sia entrato nel tabellino dei marcatori, a suggellare un’altra fantastica stagione.

 

PANDEV 6,5 – Entra e da il suo apporto di qualità e quantità ad una squadra che stava subendo passivamente il forcing indiavolato della Juventus. Gioca prevalentemente spalle alla porta, ingaggiando duelli di fisico contro Barzagli e Bonucci. Nell’unica occasione che ha di giocare a testa alta, manda in porta Hamsik, chiudendo ogni discorso, consegnando la partita e la coppa al Napoli.

 

DOSSENA S.V – Entra per concedere la standing ovation ad Hamsik. Si piazza a sinistra, in attesa del fischio finale e della festa azzurra.

 

BRITOS S.V. – Cambio per guadagnare qualche secondo di tempo e per rafforzare la vie aeree della difesa. Fortunatamente, la partita è già in ghiaccio e non c’è bisogno di ulteriori sforzi.

 

 

MAZZARRI 7,5 – Squadra raffazzonata e scelte quasi obbligate. Sorprendono però gli impieghi dal primo minuto di Lavezzi e Zuniga che, ad inizio settimana partivano svantaggiati nelle scelta del mister. La squadra soffre ma stavolta riesce a reggere mentalmente e fisicamente per tutto l’arco della partita. La difesa torna quella dei bei tempi ed i risultati si vedono anche se qualche piccola sbavatura c’è sempre. Porta a casa il suo primo trofeo da allenatore e se lo merita per l’ottimo lavoro svolto fin qui. Se poi possa essere anche per lui la partita di addio al Napoli, si tratterebbe di un addio da vincitore. In ogni caso, complimenti.

 

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