Kvaratskhelia: “Spalletti mi ha convinto ad accettare l’offerta del Napoli. Sono indeciso tra due numeri di maglia”

Uno dei primi due acquisti del Napoli di questa sessione di calciomercato è stato Khvicha Kvaratskhelia: l’attaccante georgiano è stato ufficializzato dallo stesso presidente Aurelio De Laurentiis lo scorso mese. L’annuncio ufficiale da parte della società è previsto per i primi giorni di luglio, una volta terminato il suo contratto con la Dinamo Batumi. Infatti, il classe 2001 arriverà a Napoli e partirà con la squadra per il ritiro di Dimaro Folgarida.

Intervista Kvaratskhelia Napoli
Khvicha Kvaratskhelia (Photo by VANO SHLAMOV/AFP via Getty Images)

Oggi, il neo acquisto del Napoli ha rilasciato un’intervista al canale Youtube georgiano “Nobel” e ha parlato anche della sua nuova esperienza che lo aspetta in Italia. Queste le sue parole.

La chiacchierata con Spalletti: “Ho parlato con Spalletti, mi ha detto che voleva lavorare con me e io ho pensato di voler lavorare con lui. Dopo quelle parole ho deciso di firmare per il Napoli, è stato lui a convincermi. Mi ha spiegato e preparato per la Serie A, mi sento pronto per il grande salto”.

Il numero di maglia: “Non so se indosserò la maglia 77 o la 18, non ho ancora deciso. So di non poter prendere la 10 perché è solo di Maradona”.

Il suo idolo: “Vorrei giocare con Koulibaly, lui è un gran giocatore. Il mio calciatore preferito è stato Giorgi Kinkladze, era un gran talento che il calcio georgiano non ha saputo sfruttare”.

Colloquio con Kaladze: “Ho avuto modo anche di parlare con Kaladze, mi ha spiegato che in Italia ci sono tanti calciatori bravi e di talento ma senza il lavoro duro non si raggiungono gli obiettivi. A Napoli ci andrò da solo per il momento, la mia ragazza deve portare avanti qui i suoi interessi e poi mi raggiungerà in Italia”

Sulla guerra in Russia: “Quando è scoppiata la guerra c’era paura da parte di tutti. Da parte mia, della mia famiglia. Ho parlato con i compagni e mi hanno detto di scegliere il meglio per me, la vita era la cosa più importante, non potevo restare in Russia ma ho onorato la maglia del Rubin fino alla fine perché loro hanno fatto tanto per me”.

La scelta: “Ero con la nazionale quando ho lasciato il Rubin Kazan: il mio agente mi ha chiamato dall’Italia e mi ha detto delle offerte che c’erano. Non è stato facile per me, bisogna sempre scegliere la squadra migliore per te. A volte ci sono squadre forti che però poi non sono quelle giuste per il tuo futuro. Ho avuto modo di parlare con Miranchuk, mi ha spiegato quanto sia duro il lavoro fatto in allenamento in Serie A”.

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