Kalidou Koulibaly è ad un passo dall’addio al Napoli. David Ospina e Lorenzo Insigne hanno già salutato Partenope e Dries Mertens vive sul filo del rasoio il suo futuro in azzurro. La cessione di Koulibaly al Chelsea sembra ormai imminente, per 40 milioni di euro. Accontentato De Laurentiis, accontentato il calciatore, con uno stipendio da 8 milioni (+1 di bonus) a stagione per 3 anni (+1 di opzione).
Perché anche Koulibaly lascia il Napoli? Perché non ha accettato la lauta proposta da 6 milioni netti a stagione per i prossimi 5 anni, un futuro da dirigente, la fascia da capitano e di diventare la bandiera azzurra? Non certamente perché non ami Napoli, anzi. Ha dimostrato tante e tante volte di essere la spalla su cui appoggiarsi quando si stava per cadere. Si è messo più volte a scudo della città e della tifoseria quando piovevano attacchi di ogni genere.
Koulibaly lascia Napoli per un motivo più semplice e visibile a tutti: l’ambizione. A Napoli ci ha giocato dal 2014 al 2022, ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, ha fatto sognare lo Scudetto con il suo gol all’Allianz Stadium contro la Juventus nel 2018 e, da calciatore del Napoli, ha vinto la Coppa d’Africa con il suo Senegal.
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Koulibaly, addio al Napoli: Spalletti perde l’ultima certezza
Vincere con il Napoli sarebbe stata la ciliegina sulla torta nella carriera di Koulibaly. Non è stato possibile, non si è mai fatto realmente lo step decisivo per riportare lo Scudetto alla città. E questo significa “vincere”, a Napoli. Senza nascondersi dietro le storiche Coppa Italia e la Supercoppa Italiana: il sogno di tutti, calciatori e tifosi, è sempre stato quello di riportare lo Scudetto a Napoli.
Non ci è mai riuscito Insigne, non ci è mai riuscito Hamsik, non ci sono riusciti Jorginho, Albiol, Cavani e Higuain e non ci è riuscito neppure Kalidou Koulibaly. E a 31 anni, al di là dell’aspetto economico che a Napoli sarebbe stato di grande valore, ha deciso di provare a vincere qualcosa di importante altrove. Non va via per soldi, va via per l’ambizione professionale.
Con l’addio di Koulibaly, Luciano Spalletti perde l’ultimo pilastro su cui sosteneva il suo Napoli. In pochi mesi hanno salutato capitan Insigne, Ospina e il neo capitano Koulibaly. Perso in un colpo solo “Il Capitano“, “El Patron” e “Il Comandante“. Tutti via. Questa è l’ambizione che è sempre mancata. A tutti gli azzurri, del presente e del passato, è mancato l’ultimo step per restare a Napoli e provare a vincere insieme. Quando si sarebbe potuto fare l’ultimo passo, la società si è fermata, ha deciso di lasciar scorrere il destino così com’era stato già scritto, senza provare a cambiarlo.
Spalletti ora ha dubbi sul futuro?
“Datemi qualcosa a cui incatenarmi e lo faccio pur di tenerlo“, aveva detto Luciano Spalletti a luglio dell’anno scorso sul futuro di Koulibaly. E il senegalese, poi, ha indossato per un altro anno i colori azzurri. Pochi giorni fa, in conferenza stampa, KK era stato dichiarato incedibile per la società. Ma, ad oggi, il suo addio sembra certo e il suo futuro lontano da Napoli.
E Luciano Spalletti? Il malcontento del tecnico è chiaro, gli è crollato il terreno da sotto ai piedi, non p riuscito ad aggrapparsi alla 26 di Koulibaly e a trattenerlo a Napoli. Qualcuno ha anche il dubbio sul futuro dell’allenatore: resta a Napoli un altro anno o va via immediatamente? “Sarò l’allenatore del Napoli della prossima stagione“, aveva assicurato alla fine dello scorso campionato. Il futuro, ora, è in divenire. La società saprà garantirgli lo step che serve per restare in alto? O non gli concederà l’ambizione che ha chiesto Koulibaly negli ultimi 8 anni? Ora, Napoli aspetta di conoscere il suo futuro. E spera di poter sognare ancora.