VIDEO | SPALLETTI PARLA DI RASPADORI E DYBALA!

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti si è raccontato nel corso di un’intervista pubblicata nell’edizione odierna de Il Corriere della Sera. Di seguito quanto riportato:
Cosa hanno in comune Spalletti e Napoli? “Non sembri strano, ma è la natura a unire me e Napoli. Gli odori, i sapori anche. Ecco, sono sensazioni anche difficili a spiegare. Emozioni e sentimenti: la città mi sta conquistando così, mi riporta alle mie origini. Mi piacerebbe se diventasse più brava ad interpretarci: la passione per il calcio è viscerale, unica. Siamo riusciti a fare grandi cose, con quasi mezza squadra con il contratto a scadenza. Ragazzi che ringrazio per la professionalità dimostrata fino all’ultimo minuto. Bravi veramente”.
Tolto il sassolino dalla scarpa, adesso? “Non è un sasso, ma un pensiero lucido. Reale, è accaduto. Adesso punto e a capo. Senza confronti con lo scorso anno. Si è chiuso un ciclo importante, con giocatori che hanno fatto la storia e apriamo insieme un’altra pagina. Il nuovo Napoli vira nella direzione dei giovani forti, nel ridimensionamento degli ingaggi e nella filosofia della sostenibilità. Attorno a noi avverto scetticismo, mi dispiace. Perché ce la stiamo mettendo tutta per farci trovare pronti. Grazie a un mercato che, entro certi confini, sia funzionale alle nostre esigenze. Dybala non è arrivato, sento dire qua e là. Il tentativo è stato fatto dalla mia società, poi devi fermarti quando ci sono gli steccati. Questo non ci deve far sentire da meno. Tutte le squadre di vertice, e oltre alle milanesi e alla Juventus si sono aggiunte anche Roma e Fiorentina, si sono rinforzate in maniera significativa. Noi facciamo il nostro percorso sapendo che questo sarà un campionato anomalo e dunque strano per tutti. Le partite si giocano in campo non fuori. Vediamo, intanto il mercato è ancora lungo“.
Perché è così cauto? “Stiamo lavorando su un terreno già molto fertile: Kim, Kvaratskhelia si sono messi a disposizione e mi sembrano ricettivi. Lo sono tutti, anche i reduci dello scorso anno. Resta da vedere, strada facendo, quanto saranno stati bravi a recepire i contenuti che io e il mio staff proviamo a mettere in campo. Poi, non è mica finita qui”.
Di mercato non parla quasi mai. Ma se le dico Giacomo Raspadori? “Le rispondo che non è un mio giocatore, che è un ragazzo che avrebbe tutte le caratteristiche per darci una mano. Giovane, forte, versatile in tutti i ruoli dell’attacco, intelligente e soprattutto educato. Ha personalità, e noi ne abbiamo persa un po’ nel passaggio da un ciclo all’altro. Vediamo, con lui saremmo nella giusta direzione. Sarebbe il sostituto naturale di Mertens“.
A quel punto perché non è rimasto il belga così amato dai napoletani? “Chiariamo: non sono stato io, non è stato il club a non volerlo con noi. Mertens avrebbe potuto darci una grande mano. Ma la società gli ha fatto una proposta e lui non ha accettato. Mi tengo fuori da queste dinamiche, ed è giusto così”.
Che tipo di rapporto ha con De Laurentiis? “Diretto, frontale. E dunque vero. Per incontrarci a volte sono necessari compromessi caratteriali: a volte abbozzo io, altro volte lo fa lui. Siamo due persone forti”.
Torno in qualche modo a Raspadori: giovani forti come lui hanno scelto di lasciare l’Italia. Una fuga per soldi o cos’altro, secondo lei? “I giovani devono poter crescere, trovare club che siano in grado di favorire la maturità. Poi, certo, i soldi, possono essere una variabile. Rispetto le loro scelte, ci mancherebbe. Le esperienze all’estero arricchiscono sempre. Ma se penso a Raspadori, mi fa piacere che abbia invece deciso di non lasciare l’Italia. Qui da noi si cresce….. E non è un invito, ma una considerazione che prescinde dal mercato”.
Di ragazzi forti ne ha allenati tanti, una classifica? “Sì parecchi, ma li dico in ordine sparso. Da Nestor Sensini a Pizarro, giocatore con grande intelligenza di gioco. Il mio Koulibaly, come non inserirlo. E allo Zenit il brasiliano Hulk, forza e potenza devastanti”
Dimentica Totti? “Ma lui ci entra di diritto tra i fortissimi”.
Non vive un bel momento privato, se l’aspettava che divorziasse da Ilary Blasi? “Sinceramente no, e mi dispiace veramente. La famiglia è importante nella vita di ogni uomo, la sua mi è sembra apparsa solida. Una base importante per Francesco e Ilary. Ma la vita riserva anche questo, è un peccato”.

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