La voglia di vestire un colore, l’azzurro Napoli

La voglia di vestire un colore, l’azzurro Napoli ha fatto la differenza.

Giovanni Simeone, ha vissuto da separato in casa in quel di Verona, ha rifiutato numerose proposte importanti aspettando il Napoli e rischiando di rimanere con l’amaro in bocca qualora la cessione di Petagna non si fosse concretizzata.

Giacomo Raspadori, talento promettente del calcio italiano, ha spinto a tutti i costi la dirigenza neroverde affinché l’operazione andasse a buon fine.

Simeone, Raspadori

La voglia di vestire un colore, l’azzurro, ha fatto sì che il Sassuolo, dopo anni in cui ha rifiutato tutte le proposte dei partenopei per i vari Boga, Berardi, Locatelli, Pellegrini, Politano cedesse alle lusinghe partenopee che evidentemente fanno ancora un certo effetto nonostante il disfattismo che aleggia tra i tifosi.

Ripartire dal colore della maglia, dall’azzurro Napoli, dalla voglia di lottare per questi colori, da giocatori giovani, forti, promettenti che vogliono indossare la maglia del Napoli a tutti i costi può essere la giusta chiave di lettura per dimenticare in fretta gli addii pesanti che hanno contraddistinto l’estate azzurra.

Il voler cambiare aria di Koulibaly, il malcontento di Fabian, le richieste economiche eccessive di Insigne, Mertens ed Ospina, sono ormai il passato, è tempo di guardare al futuro, al campo.

D’ora in poi ci saranno tante sfide allettanti da affrontare e farlo con giocatori che hanno desiderato il Napoli più di ogni altra cosa è ciò che Napoli e i napoletani avevano bisogno.

Simeone e Raspadori, il Napoli nel loro destino, la maglia dei partenopei come seconda pelle, da qui bisogna ripartire: dalla voglia di vestire un colore, l’azzurro Napoli.

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