Il segreto del trionfo contro il Liverpool: la mentalità del nuovo Napoli

C’è ancora incredulità fra i tifosi azzurri la mattina dopo il clamoroso 4-1 rifilato al Liverpool. Questo non tanto per il risultato, visto che gli azzurri avevano battuto i Reds anche nei due precedenti incroci casalinghi avvenuti nel 2018 e nel 2019 con Ancelotti in panchina, ma per come è arrivato questo.

Il Napoli ha infatti dimostrato un controllo totale della gara e, a tratti, gli avversari (finalisti nella scorsa edizione della competizione) sono sembrati totalmente in bambola. L’aspetto che però più stupisce non è prettamente tecnico, ma più mentale, con una mentalità vincente che forse non si era mai vista.

Testimonianza di ciò, sono le tante difficoltà che gli azzurri hanno dovuto affrontare nel corso della serata che, senza una mentalità forte, avrebbero potuto rappresentare delle botte psicologiche non indifferenti.

Napoli
Foto: Getty Images- Napoli

La reazione dopo il rigore sbagliato

La prima di queste è al minuto 17: dopo un controllo Var, l’arbitro Carlos Del Cerro Grande concede il secondo calcio di rigore della serata per il Napoli dopo quello trasformato da Zielinski. Stavolta, però, dal dischetto si presenta Osimhen, il quale si fa ipnotizzare da Alisson.

Questo punto della gara poteva essere cruciale: gli azzurri avevano iniziato alla grande, mettendo in costante difficoltà i Reds e questa chance fallita avrebbe potuto dare la giusta scossa alla squadra di Klopp per iniziare finalmente a mostrare le sue qualità, oltre che demoralizzare il Napoli per l’occasione sprecata.

Ciò però non accade: i ragazzi di Spalletti continuano ad attaccare, sfiorando il gol già con Kvaratskhelia, per poi trovarlo effettivamente al 31′ con Anguissa. L’errore dal dischetto è già acqua passata.

L’infortunio di Osimhen non stravolge la squadra

Il secondo evento avverso della serata si verifica al minuto 41′: Osimhen non ce la fa e deve lasciare il campo, entra Simeone al suo posto. Anche questo infortunio poteva essere un momento psicologicamente decisivo della gara dato che il nigeriano stava mettendo in grande difficoltà la difesa avversaria con i suoi attacchi alla profondità e il Cholito rappresenta un giocatore con caratteristiche abbastanza diverse.

Ma il Napoli di ieri ha dimostrato la sua capacità di poter contare su svariate armi a propria disposizione e, quindi, non solo sulla velocità della sua prima punta. Passano infatti appena due minuti dall’uscita dal campo di Osimhen che Simeone timbra subito il cartellino con un tap in facile facile su assist dell’altra stella dell’attacco azzurro Khvicha Kvaratskhelia. Anche questo imprevisto è stato quindi superato alla grande.

Spalletti e Klopp
Foto: Getty Images- Spalletti e Klopp

L’inizio di secondo tempo col botto

Inaspettato è stato anche l’ingresso in campo del Napoli nella ripresa, dato che, dopo un 3-0 parziale, ci si poteva aspettare una gestione della gara più tranquilla, volta a congelare il già soddisfacente risultato ottenuto nella prima parte di gara. Nulla di tutto ciò: passano appena 2 minuti e Zielinski insacca il 4-0.

Una dimostrazione di forza pazzesca quella data dagli azzurri, che ha subito stroncato le speranze del Liverpool di rientrare in partita e tentare una rimonta simile a quella che effettuò nella finale di Champions del 2005 contro il Milan, vinta ai rigori dopo aver pareggiato lo svantaggio di tre reti accumulato nel primo tempo dagli uomini del futuro allenatore azzurro Benitez.

La seconda marcatura del polacco ha tolto definitivamente ogni dubbio sulla capacità degli azzurri di saper gestire alla perfezione ogni fase della gara e sulla concentrazione con cui hanno affrontato la gara. Ha ispirato una tranquillità tale che nemmeno il gran gol di Luis Diaz è stata capace di scalfire, con la gara che è proseguita in discesa sino ai festeggiamenti finali.

La cautela di Spalletti

Insomma, il nuovo Napoli deve ripartire da questa mentalità, troppo spesso mancata nella scorsa stagione. Ma fa bene Spalletti a predicare la calma: il passo falso contro il Lecce ha mostrato che il Napoli rimane ancora una squadra non esente da improvvisi cali e che un rendimento del genere va confermato su ogni campo e contro ogni avversario, a prescindere dal livello.

Giusto, dunque, anche il riferimento al match di sabato contro lo Spezia, avversario sicuramente di livello inferiore al Liverppol, ma che va affrontato con il medesimo rispetto e la medesima concentrazione. Perché solo così ci si può mantenere ai vertici.

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