Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre 2020, è stato per il Napoli e per il calcio mondiale un calciatore unico nel suo genere sia per la sua personalità fuori dal campo sia per il suo estro calcistico.
El Pibe de Oro, giunto al Napoli nel 1984, ha vissuto gli anni più belli della sua carriera nella città partenopea: accolto al suo arrivo da oltre 70mila persone, l’argentino ha sin dal primo momento ricambiato l’amore dei napoletani con illustri giocate ma soprattutto vincendo diversi trofei.
Su tutti, ovviamente, gli unici due scudetti della storia del Napoli e la vittoria in Coppa Uefa: gesta quelle di Diego che hanno fatto innamorare tutti gli amanti del calcio.
Anche dopo la sua scomparsa, Maradona ha continuato a far parlare di sé.
Una delle questioni più calde, dopo la morte dell’ex giocatore, è stata sicuramente quella inerente alle maglie che il Napoli, proprio per ricordare il più grande di tutti i tempi, ha realizzato con il volto dell’argentino.
In quell’occasione, il club di De Laurentiis aveva acquisito da Stefano Ceci, storico manager di Maradona, i diritti necessari per la realizzazione di quella maglia celebrativa.
Tuttavia, la famiglia del Diez si è immediatamente opposta definendo quell’atto: “lesivo delle aspettative patrimoniali per lo sfruttamento dell’immagine di un simbolo planetario del calcio, riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo, il cui valore economico appare di notevole portata, quasi inestimabile”.
In particolare, stando a quanto riportato da Il Mattino, il giudice Paolo Andrea Vassallo, ha negato a Ceci “ogni ulteriore utilizzo dell’immagine di Diego Armando Maradona”.
Nello specifico, anche la Società Sportiva Calcio Napoli non potrà utilizzare l’immagine del compianto campione argentino.
I dettagli
AGGIORNAMENTO ORE 00:25 – In particolare, Jorge Sebastiano Baglietto (erede designato dagli eredi di Maradona) è autorizzato a un sequestro conservativo su tutti i beni e crediti di Stefano Ceci fino al raggiungimento della somma di 150mila euro.
La querelle giudiziaria – si legge su Il Mattino – riguarda i danni lamentati dagli eredi di Maradona derivanti dalla produzione di maglie utilizzate dal Napoli con l’effige stilizzata del campione argentino realizzata dall’architetto Giuseppe Klain commercializzate in gran numero, 6mila capi, al prezzo di 150 euro l’una per un ricavo lordo di 900mila euro.
Ceci però aveva ceduto la licenza di commercializzazione dell’immagine di Maradona per quelle maglie per un corrispettivo di appena 22.500 euro. Per il giudice, quindi, la cessione della licenza di commercializzazione dell’immagine del campione argentino “a un prezzo così irrisorio (…) appare un grave danno alle aspettative degli eredi anche in relazione alle pattuizioni contenute nel contratto sottoscritto da Maradona (deceduto il 25 novembre 2020) il 17 agosto 2020 che riconoscevano al Licenziante il 50% dei proventi delle iniziative e facevano obbligo di rendiconto al Ceci“.
Inoltre, sempre secondo l’autorità giudiziaria, la condotta di Ceci «appare ancora più grave se si considera che, ben prima della stipula dell’accordo con SSC Napoli», gli eredi di Maradona avevano intimato a Ceci «di non disporre dei diritti di immagine senza il loro consenso…». Secondo il giudice, quindi, «...sussiste un ‘fumus’ di responsabilità in capo al Ceci Stefano anche quale legale rappresentante della Diez Fze, il quale deve ritenersi civilmente responsabile del danno subìto dagli istanti», vale a dire dagli eredi.