Si è preso già Napoli, nell’affetto generale dei suoi tifosi in un ambiente che sta costantemente supportando la squadra, in un’annata che fino a questo momento sta regalando gioie ai suoi tifosi.
Di gioie ne sta regalando anche il “Cholito” Simeone che, appunto, ha già un legame speciale con i tifosi partenopei. Di questo e di molto altro, ne ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli e, quelle che seguono, sono le sue dichiarazioni alla radio ufficiale della SSC Napoli.
Questo post in breve
Champions League ed emozioni azzurre, parla Simeone
“Per me è stata un’emozione incredibile la Champions League, soprattutto per la prima partita. Da lì abbiamo iniziato a fare cose importanti, crescendo su ogni partita. Lo abbiamo dimostrato: il Napoli è questo. Dobbiamo dimostrare ancora, continuando su questo percorso molto bello, che stiamo facendo”.
“Paura di prendere il PSG? Il sorteggio ovviamente sarà bello da vedere, per capire con chi devi giocare, ma penso che ogni squadra rimasta, è forte. PSG e Dortmund sono squadre forti, lottano con chiunque. Ovviamente uno spera di fare bene e continuare a vincerle tutte. Ma chiunque arriva, il Napoli sarà pronto a dimostrare chi è”.
Sul suo apporto al Napoli: “Siamo solo all’inizio, sono da pochi mesi qua e sono molto contento di lavorare con questo gruppo. Cresco in ogni allenamento, perché questo gruppo mi fa capire tante cose, alcune cose non le vedevo prima. Ripeto, sono da poco qua e la qualità conta molto di più dei minuti che giochi, come ho già detto. Sono molto contento di poter aiutare il gruppo, quando tocca a me io darò sempre il massimo. Se hanno bisogno di me, ci sono”.
Gli assist di Mario Rui: “Lui ha una qualità e una visione incredibile. Lui stoppa e ti guarda, quando lo fa un terzino, per un attaccante diventa molto più facile. Anche Di Lorenzo, sul passaggio che mi ha fatto contro il Rangers ad esempio, ho fatto il movimento giusto perché lui c’era e mi vedeva. Le grandi squadre sono grandi grazie ai terzini. Fanno la differenza, noi abbiamo grandissimi terzini”.
Sull’Atalanta: “Per me è molto importante la sfida, ma credo che la differenza sta per i 3 punti e la classifica. Solo per questo, perché il campionato è lungo. Bisogna lottare e far vedere a tutti che ogni partita conta, a prescindere se giochi con l’Atalanta o meno. Il Napoli è quello che avete visto voi”.
La sua agenda e l’appuntamento in Qatar: “C’è il Mondiale, ma io aspetto con tanta ansia di sapere se ci sono o no. Ho fatto di tutto per far capire che voglio esserci, ma starà al CT decidere. Ho quest’agenda da un anno e mezzo, mi aiuta a prepararmi, su ogni cosa. Così mi alleno e mi miglioro, perché anche guardando gli altri, si migliora”.
22 novembre, Argentina-Arabia: “Già te lo dico, dall’inizio dell’anno scorso, attendo. So che ogni cosa che faccio la domenica è una grande occasione per mettermi in mostra per l’Argentina. Lo so che sceglie il CT, quindi posso solo dare tutto”.
Segreti e sogni del “Cholito” Simeone
“Cos’ho di speciale? Non lo so, sono un ragazzo semplice, cerco di non parlare troppo, ma di ascoltare tanto. Voglio lavorare, non ci sono tanti segreti. Silenzio e lavoro, poi il resto accade perché uno quando lavora e fa sacrifici, poi le cose vengono. A volte parlano di fortuna, ma la fortuna non viene da sola. Si prepara il momento e si arriva, è per questo che sono qui”.
Papà e allenatore Simeone: “Lui è da anni che non mi dà consigli dentro al campo, bisogna capire che è un papà prima. E bisogna capire, quando parliamo io e lui, su cosa dovrei fare. Lui rispetta gli allenatori che ho avuto e non si è mai permesso di dire qualcosa che potrei migliorare, lui sempre ha visto come mi muovo e lui quando mi guarda in TV mi dice: “Cosa avevi in testa?”, non per una questione tattica, ma per sapere se ero distratto da altre cose”.
Suoi suoi sogni: “Ho sempre voluto essere qua, immagina per me i sogni e le emozioni, tutto quello che sto vivendo. Ogni sogno di voler giocare e diventare sempre più forte e ce l’ho in mente sempre. Sono qua e non ho limiti, continuerò a sognare in grande. Sono felice, penso si vede. Ogni volta che cammino e sto qua, me lo chiedono: “Come stai?” Io da tantissimo volevo venire qua, ho lottato tanto col mio procuratore, una volta che sono arrivato qua e ho firmato, l’ho detto: “Ora è il mio momento”.