Magari ci si aspettava molto di più da lui, fiore all’occhiello dello scorso mercato estivo, arrivato a Napoli per 18 milioni di Euro, ma non si può dire che la prima stagione a Napoli dello svizzero sia stata pesantemente negativa. Buonissime prestazioni alternate a cali di rendimento preoccupanti, ma vale l’attenuante di aver giocato in un schema di gioco diverso da quello che lo ha valorizzato ad Udine.
Giocare da solo insieme a Gargano ne ha minato le potenzialità, diventando ne carne ne pesce tra l’essere un regista vero ed un incontrista davanti alla difesa. Molto meglio quando accompagnato da Gargano e Dzemaili (o Hamsik quando è capitato), avendo più protezione in fase di impostazione, ma più coperto anche quando c’era da fare legna in mezzo al campo.
Inoltre, non vanno dimenticati i due gol, gli unici stagionali, realizzati in Champions League, il primo, al Villareal, importantissimo ai fini della qualificazione agli ottavi, il secondo, a Londra, che è valsa l’illusione di un passaggio ai quarti che purtroppo non si è mai materializzato.
Aspettiamo Inler per la stagione 2012-2013 per il definitivo salto di qualità, perchè si è visto come il Napoli, in certi frangenti e forse inconsapevolmente, ha prescisso dalle prestazioni dell’ex Udinese, unico del centrocampo azzurro a garantire il giusto missaggio di qualità e quantità.