A poche ore dal match di Serie A tra Hellas Verona e Juventus, valido per il posticipo della quattordicesima giornata di campionato, un nuovo caso agita le acque in casa bianconera.
Stando a quanto reso noto dall’edizione odierna de “La Repubblica”, emergerebbero presunte irregolarità circa il caso conti paralleli per pagare i baby calciatori. In particolare spunterebbero incongruenze sui compensi ai procuratori, proibiti per legge quando il giocatore è minorenne.
“La Juventus e i suoi esponenti ritengono di aver sempre operato nel rispetto delle leggi, norme e principi tecnico contabili in materia”, respinge così il club le accuse.
Juventus, caso “baby calciatori”: la notizia
Di seguito, quanto rivelato dal giornale:
“La ragione di tanta segretezza starebbe nel fatto che gli agenti per legge non possono ricevere alcun compenso quando rappresentano un calciatore minorenne. Bastava trovare un giocatore adulto e “scarico”, ovvero senza agente, per mettere su di lui quella provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un minorenne”.
“Nessuno risulta indagato, ma all’attenzione degli investigatori ci sono le operazioni fatte negli anni con diversi baby calciatori. Per portare un giovanissimo talento nel club si potevano chiedere 50, 100, anche 200mila euro che però non potevano essere incassati subito. E quei crediti, che a
gennaio 2020 valevano complessivamente otto milioni e mezzo di euro rimanevano sospesi anche a lungo”.
Fernando Graziano