Nessuno è perfetto, tantomeno Luciano Spalletti e il suo Napoli. Contro la Cremonese sono stati palesati tutti i limiti della squadra azzurra. Finalmente, bisognerebbe dire. Il Napoli sembrava una squadra aliena, senza colpi di coda, senza freni. Ma così non è, e non sarà fino alla fine della stagione.
Abbiamo scoperto i limiti. È ora che inizia il bello. Luciano Spalletti dovrà lavorare su quelli, d’oggi in poi, per mettere in piedi una squadra invincibile. Lavorare sulle cose che vanno bene, forse, è anche superfluo. Ma non deve lavorarci solo Spalletti: devono farlo tutti i calciatori e deve farlo la società. Almeno in questa stagione che potrebbe essere storica.
La sconfitta contro la Cremonese, in Coppa Italia, brucia e brucerà. Si è gettata all’aria la possibilità – ghiotta visto il tabellone – di provare ad arrivare fino in fondo in una competizione fatta di 5 partite totali fino alla finale e dilazionata nel tempo fino a maggio. Non toglie energie ma avrebbe donato altra voglia di vincere.
Napoli, mostrati i limiti: ora è tempo di imparare
Vincere aiuta a vincere. E in questo caso perdere deve aiutare a vincere. Il diluvio sul cielo del ‘Maradona‘ è stato lo specchio del Napoli visto ieri sera. La rosa a disposizione di Luciano Spalletti è profonda e importante: ma ci sono dei limiti importanti.
I co-titolari non hanno deluso le aspettative: chi invece vede poco o niente il campo, sì. Gianluca Gaetano, Alessio Zerbin e Bartosz Bereszynski sembrano troppo distanti dagli standard degli altri calciatori in rosa.
Poca personalià, poca incisività, poca reattività. Tutto poco. Fanno molto in campo, ci provano, ma non lo fanno benissimo. O almeno non lo fanno come si è abituato a vedere gli altri. Zerbin prende il posto di Kvaratskhelia, e il paragone è crudele. E vale lo stesso per Gaetano-Lobotka e Berezsynski-Di Lorenzo.
Troppa differenza tra titolarissimi e chi gioca poco o mai. Ecco i limiti del Napoli. E poi ci mettiamo anche le scelte di Luciano Spalletti, che ha deciso di cambiare 10/11 rispetto a Napoli-Juventus, con il solo Meret insostituibile. Turnover esagerato? Forse sì, visti i risultati. E da ieri sera imparerà qualcosa anche Luciano Spalletti. Perché nessuno è perfetto e ognuno, prima o poi, rivela i suoi limiti.