Lo Stadio Diego Armando Maradona è certamente uno dei più calorosi di Serie A e dell’Italia intera. Ma anche all’impianto sportivo di Fuorigrotta, così come in altre zone del Paese, ci sono disagi che non permettono a tutti di godersi a pieno lo spettacolo che può offrire il calcio.
È il caso anche di Antonio Medici, un tifoso del calcio in genere, commercialista e giornalista beneventano, che negli anni ha assistitito a molte partite in giro per l’Italia e ha deciso di denunciare ciò che accade a tifosi disabili come lui. Dal ‘Maradona‘ a ‘San Siro‘: sono ben 6 gli stadi italiani che creano disagi ai disabili che vorrebbero assistere alle partite.
Se hai le stampelle non puoi essere tifoso. A Napoli in occasione di Napoli-Arsenal nell’aprile 2019. Ero con mia figlia, mi respinsero e la presi molto male. C’erano degli avvocati lì in fila, convinsero gli addetti alla sicurezza a farmi entrare purché mi togliessi le stampelle. Così mi sedetti ma senza potermi muovere per tutto il tempo della partita.
Questo post in breve
La denuncia del tifoso disabile: respinto in più stadi
Antonio Medici, ai microfoni de Il Corriere del Mezzogiorno, ha parlato della sua esperienza negativa in molti stadi italiani, facendo anche la differenza con altri stadi europei.
Non immaginavo che non si potesse entrare allo stadio con le stampelle, perché ci sono andato per molti anni sia in Italia che all’estero, sempre nei distinti o in tribuna, mai nel settore disabili. Sono abituato a fare tutto e ad andare dappertutto: anziché discriminare le persone che hanno bisogno di questi ausili, dovrebbero aiutarle. A Barcellona ero con mia figlia a vedere una partita e ci vennero a prendere per accompagnarci in un posto più comodo.
San Siro l’esperienza peggiore
A San Siro, nel maggio 2022, in occasione di Inter-Sampdoria. Entrarono solo le mie figlie, ci rimasi malissimo. Anche lì alla fine mi indirizzarono al settore disabili purché mi sedessi senza stampelle. Da allora non vado più allo stadio: avevo speso tanti soldi per essere a Milano e condividere questa esperienza con loro, fu una delusione enorme.
Gli stadi che creano disagi ai disabili
Inter, Lazio, Lecce, Milan, Napoli e Salernitana nei regolamenti d’uso degli stadi espressamente assimilano le stampelle a mazze da baseball, fibbie, bastoni e altri oggetti astrattamente capaci di offendere, disponendone il divieto di introduzione negli impianti. Inter e Milan prevedono che gli steward possano negare l’accesso se si ipotizzano “usi impropri” di stampelle e ausili. Un’ipocrisia, nelle curve entra di tutto.
Che gli stadi siano di più luoghi di spettacolo e accoglienza e non direspingimento. Perciò ho fatto un reportage di tutti i regolamenti delle società calcistiche e chiesto loro la possibilità di entrare.
Nessuna risposta dal Napoli
Pochissime società mi hanno risposto. Il Napoli no, ma so che il regolamento prevede di valutare l’ingresso solo per chi si infortuna dopo aver già acquistato il biglietto. Milan e Inter lasciano valutare agli steward, che però non valutano e non fanno entrare allo stadio.
In 38 anni di stampelle non ho mai subìto una discriminazione e non credo che un uomo che non cammina bene e si presenta con due figlie possa essere considerato alla stregua di un delinquente. Allo stadio sono stato trattato male dagli steward che però hanno la mia comprensione: sono sottopagati e lavorano in continua tensione.
Mi piace l’atmosfera trascinante dello stadio. Per me è occasione di condivisione con le mie figlie, una specie di piccola vacanza solo con loro. La prima ha 20 anni e tifa Inter come me però andiamo a vedere anche il Napoli, squadra del cuore della più piccola, che è ancora alle elementari e che al San Siro è venuta con me per la prima volta.