Fernandez,voglio restare a Napoli e giocare di più

Segnare un goal in Nazionale, per qualsiasi giocatore, è una soddisfazione imparagonabile. E’ un momento in cui gioia, commozione e libidine si mescolano insieme, trascinandoti un uno stato di estasi che non può essere descritto con ” la favella” ma può solo essere vissuto sulla pelle.

Lo sa bene Federico Fernandez che è stato protagonista di uno splendido goal di testa (come il suo solito) nella sua Sèlection: “anche se è stata un’amichevole, segnare un gol al Brasile dà sempre un’emozione particolare per noi argentini. È stata una rete importante che ci ha permesso di pareggiare e poi di vincere trascinati da Leo Messi. Sui colpi di testa sto crescendo. In area cerco di far valere i miei centimetri. Lo feci a Monaco, all’esordio in Champions con il Napoli”.

Ormai in Nazionale è indispensabile, e come direbbe Mazzarri, è un titolarissimo indiscusso. Ma nel Napoli quest’anno ha trovato poco spazio ” È stata una stagione comunque positiva che mi è servita per collaudarmi in un campionato molto competitivo. Abbiamo vinto la Coppa Italia. Ovviamente non nego che mi piacerebbe avere più minuti ma la stagione è stata molto importante perché ho acquisito esperienza in un sistema di gioco dove le difese hanno un ruolo fondamentale”.

Ma soprattutto si sente di difendere i suoi colleghi di reparto per le critiche che quest’anno sono state, sì dure, ma in molti, troppi casi, giuste:Probabilmente c’è stata un po’ di stanchezza fisiologica che è subentrata e ci può stare. Ma i miei colleghi di reparto hanno giocato bene e hanno retto ai continui impegni che si sono accavallati in inverno. Reggere fisicamente e psicologicamente a competizioni così prestigiose come quelle giocate quest’anno non è stato facile. Chi ha giocato lo sa bene”.

Molti club si sono interessati al “panchinaro” azzurro, come Sampdoria e Roma, ma Fernandez ha espresso chiaramente il suo volere: ” mi piacerebbe continuare a giocare con il Napoli trovando più spazio. Quella passata, come detto, è stata una stagione di collaudo; quella futura, almeno spero, sarà quella della consacrazione”.

L’intervista, riportata sul Mattino, si conclude con un pensiero rivolto a quello “scugnizzo” o meglio “enfant terrible” di Lavezzi : “Il Napoli perderebbe un grande giocatore e io perderei un grande amico che mi ha aiutato moltissimo nell’ambientarmi in città. Consigli e informazioni li chiedevo spesso a lui. Qualunque sarà il suo futuro gli auguro le migliori fortune”.

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