Una sconfitta indolore, un inciampo, quello del Napoli contro la Lazio per 0-1. Ma se è vero che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, altrettanto va detto che il K.O. ha dei motivi ben chiari: poca cattiveria sotto porta, poca lucidità e tanti errori non da Napoli. Non quello di quest’anno, almeno. La sensazione è che ci sia stata, soprattutto nel primo tempo, poca attenzione e applicazione. Segno che la concentrazione non fosse ai massimi livelli.
Napoli Lazio, cosa non ha funzionato
E se questo discorso vale per la squadra, lo stesso – va detto – riguarda l’ambiente della città di Napoli. In riva al Golfo, per tutta la settimana, ci si è lasciati andare a troppe distrazioni, celebrazioni e addirittura a festeggiamenti anticipati. La storia delle pietanze legate a Osimhen è emblematica. Si è partiti da una gustosa torta e si è arrivati a babà, zeppole, pizze e chi più ne ha più ne metta.
Superficialità. Come chi sta già organizzando la festa scudetto, con 13 partite ancora da disputare. Come se non contassero assolutamente nulla. E invece no. Spalletti ha chiesto al popolo di Napoli di accompagnare la squadra in questo rush finale della stagione, che può regalare soddisfazioni enormi alla tifoseria, ancor più dello scudetto, considerando una Champions League ancora tutta da giocare.
Troppe feste e celebrazioni in città
Sia chiaro, il campionato di Serie A non è affatto in discussione, ma festeggiare prima non ha alcun senso. E non si tratta di scaramanzia, ma semplicemente di saper vincere senza scendere a livello di chi è stato sbruffone per tanti anni e ora si ritrova con lo spettro di una retrocessione o penalizzazione alle porte. Certi errori, sia per il Napoli che per la tifoseria, non sono più ammessi. E siamo sicuri che così sarà fino al momento della vera festa.
Infine, sempre per restare sul tema di errori da non commettere, ci permettiamo di fare una richiesta a mister Spalletti, fin qui impeccabile. Ma citando Aldo, Giovanni e Giacomo, chiederemmo al mister: “Se ci fosse la possibilità di fare prima qualche cambio, se ci fosse…“.
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Pasquale Giacometti