Argomento delicato da trattare il futuro di Edinson Cavani. Perché in gioco non ci sono soltanto questioni economiche e sportive, come sempre accade quando sul mercato finisce un grande giocatore, ma pure ambientali. Come reagirebbe Napoli alla cessione del suo fuoriclasse, considerato che ha già dovuto digerire l’addio del Pocho Lavezzi (non ancora concretizzatosi, ma pressoché certo)? L’unica risposta plausibile è: Napoli reagirebbe male. Una consapevolezza che ha portato a una lettura univoca della vicenda da parte degli addetti ai lavori: Cavani non lascerà Napoli. Teoria avvalorata dalle parole di Aurelio De Laurentiis, che a più riprese ha sottolineato come il suo bomber non sia sul mercato. Dichiarazioni che, stando alla cronaca della giornata di ieri, troverebbero conferma nella volontà del presidente azzurro di aumentare l’ingaggio a Cavani.
Dell’intesa avrebbero parlato mercoledì l’agente Pierpaolo Triulzi e il ds Riccardo Bigon, presto dovrebbe esserci un nuovo appuntamento. L’attuale stipendio dell’uruguaiano si attesta sui 2,5 milioni netti, c’è chi parla addirittura di un aumento clamoroso che porti il tutto a 5 (tesi, questa, piuttosto avventurosa). Dunque, la cronaca parrebbe portare nella direzione auspicata dai tifosi napoletani e gli stessi dirigenti bianconeri all’apparenza sono persuasi che così andrà a finire.
IL MEDIATORE – Eppure esiste un’altra scuola di pensiero, assolutamente minoritaria al momento (ma non priva di argomenti e soprattutto di informazioni dirette), che ipotizza il passaggio di Cavani alla Juve nel corso di quest’estate. I fautori di questa tesi si basano sulla nota preferenza di Antonio Conte per l’uruguaiano (anche se il tecnico di recente ha sposato anche la causa di Robin Van Persie) e di una profonda conoscenza degli attori in commedia. Tra queste informazioni una spicca su tutte: Triulzi ha in mano un mandato che gli conferisce l’incarico di trattare la cessione del suo assistito. Documento non recentissimo ma tuttora valido. Documento ovviamente firmato in calce da De Laurentiis. Non solo, la percentuale riservata all’agente in caso di buon esito, sarebbe importante, a premiare il suo operato. I diretti interessati non confermano, eppure l’attivismo di Triulzi è evidente, così come sono sicuri i contatti tra l’agente e la Juve. Sia in forma diretta, sia attraverso altri professionisti della mediazione.
LA TENTAZIONE – Per chiarezza: il mandato non obbliga il Napoli a vendere, a meno che sullo stesso non sia stabilita una cifra precisa poi accettata dall’acquirente. Ma confuta la tesi che De Laurentiis sia ostile a questa possibilità. Conta, poi, la volontà del giocatore, che ufficialmente dichiara il suo amore per Napoli (ci mancherebbe), ma al tempo stesso si tiene una porta aperta per altre soluzioni: «Il mio futuro? Mai dire mai». D’altronde la prospettiva di non giocare la Champions non può rendere felice un campione nel pieno della maturità come Cavani, e la Juve non solo gli garantirebbe di parteciparvi, ma pure parecchie chance di competere per vincerla. Per non dire del campionato, che vedrà la squadra di Conte partire con i favori del pronostico. Verità che Cavani e Triulzi, costantemente in contatto, si ripetono quotidianamente. E che possono preludere a una svolta se arrivasse un’offerta irrinunciabile al Napoli. Il che può accadere e, beninteso, non solo con la Juve come mittente, visto che la situazione del Matador è seguita con estrema attenzione anche dai dirigenti dal City e dal Psg.
CLUB ESCLUSIVO – Perché alla fine sulla giostra dei grandi bomber non è che possano salire in molti. Un biglietto l’hanno comprato appunto la Juve, il Manchester City e il Paris Saint-Germain, a cui si può aggiungere in qualsiasi momento il Chelsea. Mentre, stando a quanto assicurano in Spagna, quest’anno salteranno un giro Barcellona e Real Madrid, proiettate sulla copertura di altri ruoli. Meno affascinanti, ma altrettanto utili a costruire una grande squadra. I catalani cercano un laterale mancino, il Real punta a Branislav Ivanovic per blindare la difesa. Il che consente a tutti i partecipanti alla caccia al grande bomber la garanzia di scendere dalla giostra con un premio. Magari, con la giusta pazienza, spendendo pure meno di quanto sarebbe prevedibile in questa prima fase. Ed è questo il principale motivo, se non l’unico, del generale attendismo che coinvolge tanto la Juve (solo sul top player, per il resto Marotta e Paratici sono stati quasi frenetici in questo inizio di mercato) quanto i club rivali. E la cosa non deve davvero stupire. E tantomeno preoccupare. Semplicemente c’è una sorta di consapevolezza, in queste società, di avere poca concorrenza e abbastanza soldi per abbattere, a gioco lungo, qualsiasi barricata costruita da chi deve vendere. Quelle erette da De Laurentiis paiono solide, eppure la parola fine sulla questione Cavani non è ancora stata scritta.
fonte: TuttoSport