Se la situazione del tifo organizzato a Napoli al momento è molto tesa, a causa dell’utilizzo di un regolamento d’uso che, a detta degli ultras, è troppo stringente, gli azzurri non sono gli unici a lamentarsi. È notizia di oggi che la Questura ha deciso di non modificare in alcun modo lo status quo riguardante la situazione delle Curve del Maradona, come vi abbiamo evidenziato in un articolo approfondito in merito.
Divieto di striscioni, tamburi e megafoni: un altro caso
Oltre al Napoli però, come detto, anche un altro tifo sta subendo la stessa sorte, si tratta del tifo organizzato della Juventus, che ha dovuto incassare dalla Digos di Torino un boccone molto simile a quello che la Questura ha riservato ai tifosi del Napoli:
Divieti di introdurre nell’impianto di gioco bandiere, striscioni, tamburi e megafoni non conformi alle norme.
In merito non si è fatta attendere la risposta del tifo organizzato bianconero, per bocca dei Vikings Juve, che hanno rilasciato un comunicato:
Ormai per la Digos di Torino siamo diventati un bersaglio da annientare. Niente striscioni e niente pezze, niente tamburi e niente megafoni, niente bandieroni o coreografie… E tutto questo mentre in altre città è permesso l’impossibile così come in casa nostra alle tifoserie ospiti.
Per questo da stasera abbiamo deciso di chiudere la bocca, così tutti capiranno quanto il nostro silenzio sia rumoroso. Quando tutti si renderanno conto che non si può mettere sul piatto della bilancia la propria vita con mule e diffide (obbligo di firma) inventate e ingiuste, si capirà quanto i famigerati Ultras della Juventus abbiano pagato in termini di libertà personale e repressione. In silenzio fino alla fine.