Victor Osimhen, attaccante del Napoli e capocannoniere della Serie A, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Elegebete Tv Sports durante il ritiro con la sua nazionale nigeriana. Di seguito le dichiarazioni del 9 azzurro che si è soffermato a parlare anche del Napoli e della sua stagione pazzesca disputata fino a questo momento.
Questo post in breve
Calvario infortuni
“Se sono così grande è merito di Dio. All’inizio della mia avventura in Europa ho avuto tanti problemi. Ricordo che al mio arrivo in Germania subii un intervento chirurgico, ben tre volte sul mio ginocchio destro e poi un intervento alla spalla che ha richiesto la chirurgia. Tutto quello che ho passato mi ha reso quello che sono diventato oggi. Da quando sono arrivato in Italia poi tutto è cambiato. Nella vita a volte pianifichiamo quello che sarà il futuro ipotizzando cose positive e negative e al termine di ogni giornata facciamo il punto della situazione”
“In Italia ho avuto il Covid, un infortunio alla mano destra che mi ha tenuto fuori quasi tre mesi. Ho vissuto un momento difficile ma sapevo che sono il tipo di persona a cui importa di quello che succederà nella tua vita. Credo sempre in me e spero sempre di tornare più forte di prima. Tutto quello che mi è successo ha definito quella che è oggi la mia vita. Sapevo che quando sarei tornato avrei avuto la possibilità di realizzare i miei desideri e mettere a tacere tutti quelli che non credevano in me”.
Il riscatto post intervento
“La stagione dopo il 2020 è stata fantastica per me, solo lo scorso anno ho subito un brutto intervento al volto dopo lo scontro con Skriniar. Sono felice di essere stato circondato dai miei cari in quel brutto momento. Ora sto bene e sono felice di giocare con una maschera che mi protegga il volto dopo l’infortunio subito. Sono orgoglioso di me stesso e di quanto sto andando bene. Sto mettendo tutto quello che ho, numeri pazzeschi per me e per il mio Napoli, la mia squadra. Siamo in corsa per diventare i campioni e per festeggiare, darò tutto me stesso nelle prossime gare per far sì che i sogni e le mie aspirazioni diventino realtà. Non vedo l’ora”.
Su Spalletti e la squadra
“Il campionato sta diventando una realtà. Io amo la mentalità di Spalletti, lui non crede che sia fatta fin quando non è davvero fatta! Questo modo di fare l’ha trasmesso a tutto lo spogliatoio, nessuno di noi arriva e si permette di dire che siamo bravi. Stiamo lavorando duramente in allenamento, come se dovessimo salvarci dalla zona retrocessione! Questa è la chiave, il segreto, la mentalità di questa squadra. Quelli che come me sono da tre o più anni al Napoli, come Anguissa, Di Lorenzo, Mario Rui, cercano di capire cosa c’è nella testa dei compagni per far capire cosa abbiamo passato le scorse stagioni, spiegando cosa significa vincere qui! La nostra mentalità è stata fondamentale ad inizio stagione e adesso che il sogno sta per diventare realtà dobbiamo fare bene nelle prossime gare per diventare campioni.
L’episodio a La Spezia
“Contro lo Spezia ho colpito una tifosa calciando durante il riscaldamento (ride n.d.r.). Ho calciato la palla troppo forte da farla arrivare sugli spalti, lì c’era una signora in piedi e l’ho colpita, non ha visto arrivare la palla. Poteva essere mia madre e mi sono sentito in colpa. Avevo bisogno di assicurarmi che stesse bene, mostrarle il mio dispiacere e per questo sono andato lì. Ero davvero dispiaciuto e ci tenevo a dirglielo. Il supporto che ricevo dalle persone è straordinario, me lo dimostrano in ogni modo, con canzoni, preghiere e tanto altro. Ho cercato il ragazzo che aveva la mia bandiera per incontrarlo, gli ho regalato la mia maglietta dopo la partita con l’Atalanta”.
La maschera in volto
“Maschera? Ormai è diventata la mia identità insieme ai miei capelli biondi! Molte iniziative divertenti che ho visto in questi mesi col mio visot mi hanno fatto ridere. Sentire di essere il modello d’ispirazione della gente è una sensazione incredibile. Penso che terrò sempre la maschera per loro”