Clima teso tra la SSC Napoli e una parte del tifo organizzato, in particolare quello appartenente ad alcuni gruppi Ultras della Curva B. Nel corso della sfida con il Milan di domenica scorsa si è assistiti a momenti di panico e disagio, con scontri tra tifosi del Napoli in Curva Superiore. Alla base dissidi sulla contestazione alla società e in particolare al presidente Aurelio De Laurentiis.
L’edizione odierna de Il Mattino rivela, inoltre, come vi fosse un piano studiato da parte di alcune frange Ultras per arrecare danni al Napoli, tenendo di fatti la società sotto ricatto.
Ecco quanto evidenziato:
“All’ottantesimo, più o meno all’ottantesimo, accendiamo i bengala… E gli facciamo pigliare la multa…”. Così è accaduto: con quei fuochi illegali che, in un’ottica criminale spicciola, significavano due cose: abbiamo il potere di far multare la società, di creare disturbo (al di là della sanzione da 3mila euro); e possiamo violare le regole imposte dal Viminale.
La società Calcio Napoli è sotto ricatto? Esiste un pressing da parte di frange di sedicenti tifosi nei confronti del club azzurro? Domande su cui sono al lavoro i pm Valentino Battiloro, Stella Castaldo, Francesco De Falco, Danilo De Simone, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato, in relazione a uno scenario che va ben al di là rispetto allo sfregio consumato in curva B domenica scorsa. Un’inchiesta decisamente più ampia, che passa al setaccio una serie di rivendicazioni nei confronti della società, che hanno fatto da detonatore al clima di odio registrato a Napoli pochi giorni fa.