Doppio Napoli per tre fronti : 4 novità per competere

E no, stavolta forse è il caso di pensarci prima. Già da adesso. Anche se c’è un mercato ribollente solo sottotraccia, giochi intriganti ed appassionanti di nomi e congetture che si inseguono, di acquisti o cessioni eclatanti che esplodono in uno schiocco di dita e svaniscono in un tempo ancora minore. Parliamoci chiaramente, il Napoli ha bisogno come il pane del suo doppio. Per adesso c’è solo un Lavezzi in partenza per Parigi ed un Pandev sempre più innamorato del suo certo futuro azzurro. Poi poco e niente, solo flebili tracce che spesso si perdono nel nulla e tante, tantissime voci di esperti e non, che si accavallano per portare avanti tesi e soluzioni. 

Calcio MercatoDUE E’ MEGLIO DI UNO – “Two gust is meglio che one” era uno spot televisivo di successo, che potrebbe calzare adesso a pennello se il Napoli vuole andare sempre più su, scongiurando sovraccarichi pericolosi ed accumuli di tossine duri da smaltire, il che vorrebbe dire doppia squadra, doppio ruolo per tutti (naturalmente cercando di favorire al massimo il gioco degli omologhi) per provare ad andare oltre.

PROFUMO D’INTESA – E già corre voce che il presidente ed il tecnico su questo argomento cavalchino la stessa onda. C’è bisogno perciò di rimpiazzi azzeccati in ogni ruolo e reparto, di un Napoli cioè a “doppio gusto” che possa fronteggiare le emergenze, pianificare i turnover più opportuni.

IL GIOCO DELLE COPPIE – De Sanctis, e qui non ci piove, dovrà per forza di cose essere raddoppiato e anche triplicato. Voci che si rincorrono di un Rosati in uscita e di un Tatarusanu in arrivo dalla Steaua Bucarest per un primo valzer di portieri. Poi c’è la retroguardia con i tre moschettieri: da destra, Campagnaro, Cannavaro e Aronica (rispettivamente 3790, 3780 e 3554 minuti nelle gambe, amichevoli comprese) spingendo spesso oltre il limite. Abbiamo già in casa ed in fase di conferma Fernandez e Britos, impiegati a sprazzi, e perciò servirebbe un terzo rincalzo. Miranda dall’Atletico Madrid? Vedremo. In mezzo Maggio, Gargano, Inler e Zuniga mai sotto i 3500 (Inler a quota 4140!) e qui si entra nel difficile, nell’imperscrutabile, per ora. Maggio punto fermo, così come Inler e Gargano (per lui “canti di sirene” tedesche e inglesi), Zuniga chissà…, ma risulta piuttosto difficile che Mazzarri si privi di una delle sue creazioni meglio riuscite. Il colombiano è uno stantuffo di buona tecnica, sgrezzato ad hoc e per giunta ora in possesso di valenza doppia, la sinistra come la destra, a volte pure meglio. Ma di sicuro, restando il poliedrico Dzemaili, e partendo Dossena (obbligo di condizionale), ne dovrebbero arrivare almeno due. Infine la zona “tenori”. Cavani, Hamsik e Pandev, (con l’inesauribile Cavani a quota record di 4385, e Pandev poco sopra i duemila, visto il ruolo di “quarto”), naturalmente trittico basilare e poi, sempre col beneficio dell’inventario, Insigne e Vargas. Se i conti tornano, ne manca uno quindi. Avanti c’è ancora posto…

 

Gaetano Piccolo

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