La telenovela legata all’approdo di Spalletti in Nazionale e il conseguente pagamento della clausola da parte della FIGC non si è conclusa
Il Ferragosto di tutti gli italiani appassionati di calcio è stato sconvolto dalla decisione dell’oramai commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini, che ha deciso di dimettersi. Il 9 settembre la Nazionale è attesa da due incontri cruciali per la qualificazione ad EURO 2024 contro Macedonia del Nord e Ucraina. Dunque la FIGC è dovuta correre ai ripari e cercare al più presto un sostituto di Mancini. Stando alle recenti indiscrezioni, i due nomi favoriti a prendere il suo posto sono Antonio Conte, si tratterebbe di un ritorno per lui, e Luciano Spalletti, che dunque dovrebbe interrompere l’anno sabbatico.
Alcuni club di A protestano: no al pagamento della clausola per liberare Spalletti
Per liberare Spalletti, la FIGC dovrebbe pagare una penale dal valore di circa tre milioni di euro, stabilita nel momento in cui il tecnico di Certaldo ha lasciato il Napoli, e sulla quale De Laurentiis non ha intenzione di fare eccezioni. Sulla questione ci sono alcuni aggiornamenti riportati da Cronache di Spogliatoio.
Infatti, stando a quanto riportato dal portale, alcuni club di Serie A hanno contattato la FIGC esprimendo il loro disappunto riguardo il pagamento della clausola al Napoli. I club credono che non sia giusto che soldi della Federazione entrino nelle casse di un club concorrente. Inoltre, nel caso in cui dovesse avvenire il pagamento della clausola, si potrebbe ricorrere addirittura alle interrogazioni parlamentari per De Laurentiis.
In tutto questo il patron azzurro, dalla sua parte, non ha intenzione di cedere di un millimetro. Per lui non è una questione legata al denaro, ma è piuttosto una questione di principio e di lealtà. Come per i calciatori, anche la clausola per gli allenatori va pagati dai tecnici stessi. Dunque, un’eventuale azione legale vedrebbe fronteggiarsi il Napoli e Luciano Spalletti, e non la FIGC.