L’analisi dopo il successo del Napoli contro il Braga in Champions League, due particolari momenti fotografano la condizione degli azzurri.
Il successo del Napoli all’esordio in Champions League per 1-2 contro il Braga è sicuramente una boccata d’ossigeno per gli azzurri di Rudi Garcia, reduci da due gare non convincenti in campionato contro Lazio e Genoa. Nemmeno la vittoria con i portoghesi ha convinto in realtà più di tanto, ma il tecnico francese ha tenuto a sottolineare in conferenza stampa post partita quanto ciò che davvero interessasse fossero i tre punti. Ed è assolutamente vero. Il Napoli aveva bisogno di tornare alla vittoria, ma con lo stesso cinismo va detto che il gioco mostrato non convince.
Il tutto viene acuito dal clima poco collaborativo che c’è attorno al club e soprattutto al suo allenatore, Rudi Garcia. L’ombra di Spalletti è un peso difficile da sopportare. Lo stesso tecnico francese paga anche colpe non sue, come lo scetticismo per le aspettative di un ambiente che avrebbe voluto un nome altisonante per la panchina. Il mercato al di sotto delle aspettative, con la cessione di Kim sostituito con Natan, ha fatto il resto. Insomma, l’aria attorno al Napoli è pesante, forse fin troppo.
I due gesti che hanno segnato Braga-Napoli
A riconoscerlo, seppur non per parole dette in prima persona, è stato lo stesso Rudi Garcia. Ha fatto il giro del web, infatti, il fotogramma del suo sospiro dopo la rete di capitan Di Lorenzo, arrivata nel primo tempo in pieno recupero. Un gesto di liberazione, di sollievo, per l’allenatore. E se da un lato il tecnico sente la pressione della piazza, seppur provi a mascherarla a parole nelle interviste, dall’altra la squadra prova a far sentire la prova vicinanza.
Già, perché se una delle fotografie che il Napoli si porta da Braga è il sospiro di Garcia dopo il gol di Di Lorenzo, l’altra è proprio l’esultanza del capitano, corso in panchina per abbracciare tutti i compagni. Gesto da leader vero, che conferma ancora una volta come quella fascia sia sul braccio giusto. L’abbraccio di Di Lorenzo è il segno di come il gruppo sia compatto e coeso, respingendo ogni tipo di illazione di chi invoca una rivoluzione in campo e in panchina. Puro delirio, almeno in questo momento della stagione.
I tre punti di Braga devono rappresentare un punto di nuova partenza per gli azzurri, ma ciò non significa che tutti i problemi siano stati risolti. Anzi, che il Napoli sia in difficoltà nel mantenere il controllo della partita per tutti i 90 minuti è palese. E non c’è nulla di male nell’ammetterlo. Nascondersi dietro il “va tutto bene“, però, è forse l’errore peggiore che si possa commettere. A Garcia ora il compito di ridare una chiara identità a questa squadra: ritrovare la continuità nei risultati – su questo ha ragione lui – è solo il primo passo per rivedere un Napoli degno dello scudetto.
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Pasquale Giacometti