Il Napoli di Rudi Garcia, almeno fino ad oggi, ha faticato ad ingranare, dai problemi fisici a quelli tattici, cosa manca al suo Napoli?
Sabato alle 15 si riparte, sarà tempo di Hellas Verona-Napoli, una sfida che aprirà il ciclo di 6 gare in 23 giorni per i ragazzi di Rudi Garcia, tecnico dei campioni d’Italia in carica, il cui operato sarà analizzato con la lente d’ingrandimento. Già perché lo score di questi primi due mesi di campionato non può lasciare soddisfatti, a maggior ragione dopo una Serie A dominata che ha relagato alla città il terzo scudetto della storia: otto gare, quattro vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte.
Un campanello d’allarme che è costato quasi l’esonero dell’ex allenatore dell’Al-Nassr, sfumato unicamente grazie al no di Antonio Conte, vecchio pallino di De Laurentiis e prescelto per la sostituzione di Garcia. Sette giorni infuocati e messi da parte, con il tentativo del patron di rimettere a posto le cose in quel di Castel Volturno, nello specifico all’interno del Konami Training Center, dove ha seguito insieme alla dirigenza le sedute d’allenamento, cercando di ricreare quella coesione che è maledettamente mancata sino ad oggi.
“Squadra costruita male”, l’attacco a gamba tesa di Corbo
Antonio Corbo, penna de La Repubblica, ha fatto il punto nel corso del proprio editoriale per il quotidiano, non lesinando critiche alla società partenopea, complice di aver costruito un team incompleto, almeno a detta del giornalista.
“Questa è una squadra con qualche vizio di struttura, disegnata male in estate. Manca un
mediano incontrista, poi c’è Demme ma non è visto come ricambio naturale a Lobotka, genio sottovalutato all’inizio. Era stato l’anno scorso uno dei migliori play europei del 4-3-3”.
Questa la prima riflessione di Corbo, che punta il dito sulla scelta di non intervenire in sede di mercato per far sì che lo stakanovista Lobotka, avesse un vice di pari livello e che soprattutto riuscisse a garantire un lavoro diverso dallo slovacco quando necessario.
Il pensiero, si sposta poi sulle corsie esterne, nello specifico sull’operazione che ha visto l’acquisto di Lindstrom dal Francoforte:
“Non c’è il sostituto di Politano e si fa poco per adattare Lindstrom tornante, che invece si
aggiunge ad un pacchetto di sottopunte, da Zielinski ad Elmas a Gaetano. Prima che scada la sfiducia a tempo, Garcia provi finalmente a conoscere il Napoli”.
Proprio l’utilizzo del danese, costato circa 25 milioni d’euro, è uno dei nervi scoperti della gestione Garcia, che in questi primi mesi di campionato, ha faticato a trovare la giusta collocazione per lui.