Pep Guardiola, uno dei più grandi allenatori di sempre, ha voluto elogiare lo scudetto del Napoli nella prefazione del nuovo libro di Arrigo Sacchi.
Il Napoli visto in campo lo scorso anno è stato uno dei più belli e forti di sempre. Gli azzurri hanno sovvertito i pronostici iniziali e hanno regalato una stagione indimenticabile ai propri tifosi. Il Napoli si è laureato campione d’Italia per la terza volta nella propria storia e lo ha fatto da dominatore assoluto. Il Napoli, dopo alcuni pareggi iniziali contro Fiorentina e Lecce ha iniziato una vera e propria cavalcata trionfale che si è conclusa con la vittoria finale. Gli azzurri hanno terminato il campionato, dopo aver rallentato a titolo già acquisito, con oltre 15 punti di vantaggio sulla Lazio prima inseguitrice.
Oltre allo straordinario percorso in Serie A, la stagione del Napoli è stata molto positiva annche in Champions League. Gli azzurri sono stati capaci di imporsi per 4-1 sul Liverpool e addirittura 6-1 sull’Ajax. In molti avevano visto nel Napoli la squadra più bella d’Europa. Oltre alla bellezza, nel Napoli c’era anche molta concretezza e per questo in tanti vedevano negli azzurri l’unica squadra in grado di poter battere il Manchester City di Pep Guardiola. Per diversi mesi nel corso della stagione, in molti pensavano che la finale di Champions League sarebbe stata Napoli-Manchester City.
Guardiola si complimenta con il Napoli di Spalletti
Arrigo Sacchi, ex storico allenatore del Milan e della Nazionale ha scritto un nuovo libro. “Il realista visionario” vanta anche una prefazione a cura proprio di Pep Guardiola, tecnico dei Citizens.
L’allenatore del City, all’interno della prefazione, ha voluto fare i complimenti al Napoli e a Spalletti per la vittoria conquistata lo scorso anno.
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, riporta uno stralcio della prefazione.
Di seguito quanto evidenziato:
“Mi piace pensare all’eredità di Arrigo Sacchi, qualcuno l’approccio l’ha riproposto anche a distanza di tanto tempo. Oggi vedo un calcio italiano più propositivo, tanti allenatori preferiscono attaccare piuttosto che aspettare l’episodio o l’errore dell’avversario. Vogliono essere protagonisti. Gli scudetti recenti di Milan e Napoli sono stati vinti grazie all’organizzazione, a una filosofia di gioco attraverso la quale i singoli calciatori sul campo si muovono “con la squadra, per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo, per citare alla lettera Arrigo. Se penso a Spalletti, a Sarri, a De Zerbi che sta facendo un lavoro eccezionale qui in Inghilterra, ma anche all’aggressività, al pressing alto e ai movimenti che ha fatto vedere Pioli, ci sono tanti begli esempi che fanno pensare a un futuro luminoso”.