Il neo tecnico del Napoli non smette di sorprendere il pubblico. Il retroscena su Mazzarri e la città è tutto da scoprire.
Walter Mazzarri è il nuovo allenatore del Napoli, e si appresta a prendere le redini del club gestito da Rudi Garcia fino a pochi giorni fa. Una squadra, quella azzurra, che necessita di ritrovare il vecchio smalto per tornare in carreggiata, e per non rendere vano il trionfo Scudetto della passata stagione che sembrerebbe esser già stato accantonato. La scelta di Mazzarri piuttosto che Tudor, oltre a puri fatti burocratici e di durata di contratto, potrebbe quindi essere legata ad un puro aspetto di conoscenza dell’ambiente.
A Napoli serve infatti un tecnico esperto e che sappia come muoversi all’ombra del Vesuvio, dove appare alquanto intricato destreggiarsi. Chi meglio dell’ex Sampdoria, dunque, per provare a rialzare il capo. L’esperienza tra il 2008 ed il 2013 riecheggia infatti ancora tra le menti dei tifosi partenopei, e in quelle dei più esperti figura ancora un giovane Mazzarri impiegato da vice di Renzo Ulivieri (stagione 98/99). Ciò che non tutti sanno, però, è che il tecnico ha un legame molto più profondo con la terra partenopea, toccata anche in esperienze extra panchina. Andiamo a scoprire insieme il sorprendente scenario.
Non solo da allenatore, Mazzarri giocò in provincia di Napoli
Come già accennato in precedenza, Mazzarri ha legato indissolubilmente la propria carriera da allenatore alla città di Napoli, toccata nel 98/99, poi dal 2008 al 2013 ed infine dal 2023 in poi. In pochi sanno però che l’attuale tecnico degli azzurri ha assaporato la metropoli anche da calciatore, ed in particolare nella stagione 1990/91. Mentre il Napoli di Maradona alzava al cielo la propria prima Supercoppa italiana, vinta trionfando contro la Juventus, Mazzarri era infatti il centrocampista titolare del Nola, squadra appartenente appunto alla provincia del capoluogo.
In particolare, con la maglia bianconera del club, un trentunenne Walter affrontò una stagione alquanto travagliata, condita però da 3 reti in 30 presenze. Il Nola, all’epoca impegnato nel girone B della vecchia Serie C1, arrivò infatti al 13° posto in campionato, salvandosi solo a causa di una penalizzazione inflitta al Catanzaro sul finire della stagione. Mazzarri lasciò quindi la squadra l’anno successivo accasandosi al Viareggio e, dopo ulteriori 3 anni passati con le maglie di Acireale e Torres, appese gli scarpini al chiodo per dedicarsi alla carriera da allenatore.
Una curiosità niente male e tutt’altro che scontata, che imprime ancor di più la figura di Walter Mazzarri tra le mura di Napoli e all’ombra del Vesuvio.