Atalanta-Napoli, Mazzarri parla in conferenza: “Sono davvero emozionato”

Da Castel Volturno la prima conferenza di Walter Mazzarri da neo allenatore del Napoli. Il tecnico ha evidenziato alcuni aspetti per affrontare al meglio l’Atalanta 

Se la prima volta non si scorda mai, la seconda (prima) conferenza da allenatore del Napoli, non è da meno. Walter Mazzarri ha ereditato la squadra lasciata da Rudi Garcia al quarto posto e a dieci lunghezze dall’Inter, attualmente capolista. Quella di domani, contro l’Atalanta, sarà una grande occasione per rimettersi sulla giusta carreggiata e non perdere troppo contatto dalle prime della classe. L’impegno di Bergamo sarà il primo di cinque scontri ostici che indirizzeranno, in positivo o in negativo, l’andamento della stagione degli azzurri.

Walter Mazzarri è consapevole di dover svolgere un grande lavoro per cercare di far riconquistare, alla sua squadra, quella fiducia che sotto la gestione Garcia sembrava persa. Il tecnico di San Vincenzo livornese è a conoscenza anche del fatto che giocare in uno stadio come quello dell’Atalanta ed ottenere i tre punti, potrebbe dare un grande slancio alla sua squadra. I bergamaschi di Gian Piero Gasperini arriveranno alla sfida di domani con tanti infortunati. Saranno sicure le assenze di Palomino e Toloi, da verificare invece le condizioni di Teun Koopmeiners. L’olandese, come confermato dallo stesso allenatore, è tornato dal ritiro della sua Nazionale con degli acciacchi. La sua presenza in campo sarà valutata fino all’ultimo momento prima della partita.

Le parole di Mazzarri

Walter Mazzarri ha parlato in conferenza stampa a Castel Volturno, queste le sue parole. 

Il Napoli si prepara per la sfida contro l'Atalanta
Tutto pronto per la sfida tra Atalanta e Napoli – LAPRESSE – SpazioNapoli.it

Sulle sue sensazioni e sulla squadra

Sono molto emozionato. Questa è la squadra più forte che io abbia mai allenato. Siccome sono famoso per lamentarmi, adesso non lo farò più (ride, ndr). Ciò che questa squadra ha fatto con Spalletti, era un piacere per gli occhi e avere l’occasione di allenare questi ragazzi per me è una sfida molto avvincente.

Su cosa ha detto ai giocatori e sul rapporto con ADL

Ai ragazzi ho detto che una squadra che non è abituata a vincere doveva quasi per forza subire un calo. Sono arrivato e con la mia esperienza sto cercando di fargli capire il loro potenziale e li metto in guardia dai pericoli. Con De Laurentiis c’è stato un rapporto talmente bello, tanta è la stima reciproca che oggi ci diamo anche del tu.

Su come ha preparato la sfida di domani 

Non conosco tutti i giocatori ancora, oggi per la prima volta ho visto Anguissa e ho provato a fare quello che ho sempre fatto. Piano piano faremo un lavoro graduale. Sono arrivato da poco e la squadra non era al completo, quindi non abbiamo potuto fare tanto allenamento.

Sul calendario ostico

Saranno tutte partite importanti e sono a conoscenza di questo. Anche la prima volta che ho allenato il Napoli, sono arrivato in un momento in cui il calendario era ostico. Se allora è andata bene, con l’evoluzione di questo grande club non si può che essere ottimisti.

Sullo scudetto

Scudetto? Pensiamo prima a ritornare alla vittoria, adesso c’è l’Atalanta, una delle squadre più forti e complete del campionato. Pensiamo a vincere in casa e a non perdere in trasferta e poi pensiamo allo scudetto.

Sulle similitudini tra Cavani e Osimhen 

Per me sono molto simili. Victor lo conosco poco, è un ragazzo straordinario. Spero di creare un rapporto con lui come lo avevo creato con Edinson. Quando è così le prestazioni del giocatore migliorano, hanno la sintonia e la fiducia dell’allenatore. Osimhen mi dà queste stesse sensazioni.

Sui rimpianti di aver lasciato Napoli dieci anni fa

Dieci anni fa, quando finiva il mio ciclo ho pensato subito che, se non si fosse un salto di qualità con la rosa, allenando la squadra già da quattro anni, ormai averbbero iniziato a conoscere il mio stile di gioco e la squadra era facilmente leggibile.

Sul paragone tra Kvara e Lavezzi

Similitudini tra Kvara e Lavezzi? La posizione è la stessa. Lavezzi non rientrava in difesa come Kvara, ma prima era un calcio diverso. Kvara è più continuo e ha più polmoni per fare tutta la fascia.

 

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