Ci sono treni, quelli giusti, che passano una volta sola nella vita. Per alcuni giocatori del Napoli è la pura verità. E i treni non sono altro che amichevoli organizzate qua e là per migliorare la condizione, per arrivare preparati ai primi impegni ufficiali, per provare e riprovare schemi, ma per alcuni, è l’occasione di una vita, è l’occasione per dire: “Ehi, mister! Ci sono anch’io!”
LE DATE – Si parte il 17 contro una rappresentativa del Trentino, si continua venerdì 20 contro il Bayern, si prosegue tre giorni dopo contro il Grosseto per salutare Dimaro; arrivati a Napoli amichevoli di lusso al San Paolo con Bayer Leverkusen il 29, Bordeaux il primo di agosto. Si prende l’aereo e si atterra poi a Shangai: prima la Dragon Cup contro lo Shangai Shenhua di Drogba e il Beijing Guoan e poi, soprattutto, la Supercoppa dell’11 contro la Juve. Si conclude dinanzi al pubblico del San Paolo il 19 con l’Olympiacos. Ma se da un lato questo gruppone di partite permette di arrivare all’impegno con la Supercoppa e ai primi impegni ufficiali di campionato ed Europa League con una condizione atletica importante, dall’altra parte per qualcuno queste amichevoli saranno dei treni importanti, di quelli che passano una volta nella vita, di quelli che o li prendi o rimani seduto ad aspettarne un altro, con la consapevolezza che potrebbe non passare più.
DALLA BAVIERA CON FURORE – Il treno di Antonio Rosati parte da Monaco di Baviera il 20 luglio. Destinazione Pechino, arrivo 11 agosto. Si, perché complice l’assenza di Morgan De Sanctis, il gigante di Tivoli ha l’occasione per mettere in difficoltà Mazzarri per l’impegno di Pechino e perché no, sovvertire le gerarchie costringendo Mazzarri ad alternarlo al pirata più spesso rispetto alla passata stagione. “Sono nato pronto” è il motto di Rosati, ribadito con forza anche durante la presentazione della squadra iera sera a Dimaro, lui che in questo ritiro veste al momento i panni del primo portiere, quello titolare.
TRA CAPITANO E FEDELISSIMI – La difesa è il reparto più intoccabile per Mazzarri: Campagnaro, Cannavaro, Aronica. Due fedelissimi, il primo e l’ultimo, che Mazzarri ha avuto con sé nelle felici esperienze a Genova (il primo) e Reggio Calabria (l’ultimo), e il capitano, l’intoccabile per eccellenza, forse più di tutti, più di Hamsik, più di Cavani. Sembra impossibile ritagliarsi uno spazio importante. Eppure Federico Fernandez e Miguel Britos ci proveranno. Il primo è uno strano caso: un po’ alla “dottor Jekyll e mister Hyde”, in nazionale fa il fenomeno, con il Napoli, complice anche la poca continuità, alterna prestazioni importanti a scivoloni inattesi. Chissà che l’odore di Bayern Monaco non gli riporti alla mente quella fantastica serata all’Allianz Arena. Il secondo quest’anno porterà nel borsone aglio, cornetti e chi ne ha più ne metta: un ragazzo sfortunato, ai box dall’inizio della scorsa stagione fino a Febbraio, dove ormai i conti erano già fatti: difficile scalzare Aronica da quel lato. Quest’anno può seriamente provarci..
A PROPOSITO DI SFORTUNA – Nulla da togliere a Britos, almeno lui è riuscito a farsi vedere negli ultimi tre – quattro mesi. Ma Marco Donadel è forse, più dell’uruguagio, l’emblema della sfortuna, il simbolo della iella.. quando si dice “l’uocchie sicche so’ peggio d’è scuppettiate!” Una sola presenza per il biondo ricciolone, faro del centrocampo a Firenze, oggetto misterioso a Napoli. Finalmente è tornato, mancano pochissimi giorni come lui stesso ha ammesso durante la presentazione e sarà al top, abile e arruolabile per le amichevoli che si disputeranno, per conquistarsi un posto a centrocampo che con l’arrivo di Behrami potrebbe farsi sempre più difficile.
GENIETTI ALLA RISCOSSA – Lo ha detto Mazzarri, i titolarissimi in attacco saranno Pandev e Cavani. E Insigne? Vargas? Per Mazzarri sono giocatori di estremo valore, ma che sono ancora delle incognite per un campionato così complesso, duro e tattico come quello di Serie A. E allora anche loro, tra Bayern e Olympiacos, passando per Leverkusen e Bordeaux, potranno esprimere tutto il loro valore, tutto il loro genio, la loro sregolatezza, l’audacia e la furbizia. E’ da loro che i tifosi si aspettano numeri importanti, saranno loro con tutta probabilità a infiammarli durante queste amichevoli. Perché il Matador non c’è, si prepara per le Olimpiadi, e con tutta probabilità non ci sarà neanche a Pechino. Ecco perché almeno uno dei due è in rampa di lancio per un posto da titolare: cavalcate ora..