Torna a parlare il presidente Aurelio De Laurentiis: il patron azzurro ha parlato di Superlega, di procuratori e non solo.
Soltanto pochi giorni fa, a Castel Volturno, Aurelio De Laurentiis si esprimeva a 360 gradi. Il numero uno del Napoli aveva infatti deciso di prendere la parola e spiegare tutto quanto non stesse funzionando durante questa difficoltosa stagione per la sua squadra. Tanti sono stati i temi toccati, dai risultati che quest’anno tardano ad arrivare, fino ad arrivare alle spigolose situazione contrattuali di alcuni giocatori della rosa.
Intanto gli azzurri proseguono la loro preparazione che li porterà alla delicata sfida di San Siro contro il Milan. Sarà, insieme a Roma-Inter, l’altro big match che caratterizzerà la 24^ giornata di Serie A. All’andata, al Maradona, finì in pareggio. Fu un 2-2 spettacolare in cui i rossoneri dominarono il primo tempo e gli azzurri risposero con una reazione d’orgoglio nella ripresa. Quella era una delle ultime partite della gestione Rudi Garcia che, nelle dichiarazioni di De Laurentiis, non è stato risparmiato.
Ieri a Castel Volturno si è rivisto lavorare per metà sessione in gruppo, oltre a Zielinski, anche Meret ed Olivera. Il loro recupero procede spedito, ancora in dubbio per il Milan, potrebbero quasi sicuramente farcela per la partita casalinga contro il Genoa. Anche Politano, dopo un giorno di personalizzato, è tornato ad allenarsi coi compagni. Con il Milan ci sarà.
Le nuove dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis
Nella giornata di ieri, Aurelio De Laurentiis ha incontrato una delegazione di alcuni membri del Napoli Club Parlamento. L’incontro si è svolto nell’Aula Convegni di Palazzo Madama. Il patron partenopeo ha nuovamente toccato tanti argomenti tra cui la Superlega. Si è poi lasciato andare anche ad un “consiglio” per i procuratori. Queste le sue parole riportate in edizione odierna dal Corriere dello Sport:
Sulla Superlega
È stato lo strumento per far dire all’Europa che non esiste il monopolio.
Sulla questione dei diritti televisivi
La comunicazione cambia di continuo e l’estensione dell’assegnazione da tre a cinque anni non è stata una cosa positiva. Qui le cose cambiano ogni dodici mesi e va fronteggiata anche la pirateria. Tra l’altro, pure i contratti all’estero sono bassi. Bisognerebbe cedere i diritti a un unico concorrente al prezzo più alto.
Sui procuratori
Credo che le società debbano poter essere anche i procuratori dei propri calciatori. Se metto sotto contratto un ragazzo di 17/18 anni devo potergli fare un ingaggio anche più longevo di soli cinque anni. Se alla fine poi del suo contratto vuole andare a giocare altrove, sarà libero di farlo. Ma sono le società che devono decidere, non i procuratori.
Sul futuro del calcio
Sono qui perché dovete salvare il calcio altrimenti tra 20 anni morirà. I problemi non si riducono passando le squadre di Serie A da 20 a 18. C’è un campionato dalla parte destra della classifica ed uno dalla parte sinistra. Le società che rappresentano città con 20 mila abitanti, falsano il campionato. Poi resta sempre la questione extracomunitari. La Lega dovrebbe essere resettata.