Spalletti esce allo scoperto: l’annuncio sul prossimo Europeo in Germania e sul suo futuro da allenatore di calcio.
Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, in cui ha precisato un po’ la sua posizione futura nel mondo calcistico, dopo aver svelato quali sono le sue prossime ambizioni in un estate che vedrà impegnata l’Italia in Germania per disputare il prossimo Europeo, da campioni in carica.
Prima di ciò, però, ha voluto elogiare una squadra di Serie A, sorpresa in campionato e che sta lottando per una posizione europea: il Bologna di Thiago Motta. Ha affermato che ci sono diverse analogie tra il suo Napoli e questa squadra, dettate dalla determinazione e dalla tenacia con cui i calciatori scendono in campo. Di seguito quanto rilasciato: “Nel Bologna rivedo molte cose del mio Napoli, gioca un calcio europeo. Sovraccarico intorno alla palla e scambio continuo di posizioni mantenendo un equilibrio di squadra“.
Un commento importante che motiva soprattutto calciatori come Riccardo Calafiori, in piena ottica Nazionale ed addirittura Europeo, a dimostrazione di quanto una stagione fatta come si deve possa cambiare la carriera ad una giovane promessa, finalmente in rampa di lancio. Spalletti, però, non si è soffermato soltanto su questo tema tanto che le sue parole fanno immaginare un futuro molto particolare.
Futuro Spalletti, il tecnico di Certaldo ha le idee chiare
L’ex allenatore del Napoli ha le idee molto chiare sul proprio futuro: continuare ad allenate dopo la Nazionale, infatti, gli risulta un peso non indifferente e la scelta è dettata dal fatto di sentirsi ormai sazio del lavoro che ha duramente svolto nel corso degli anni. Le sue parole parlano da sole: “Magari cambierò ruolo, perché avrò difficoltà dopo l’Italia a fare ancora l’allenatore“.
Sull’imminente Europeo, invece, ha voluto esprimere tutta la sua felicità di affrontarlo e la sua concentrazione da trasmettere ai protagonisti in campo: “Ho bisogno di far venire fuori una Nazionale forte, non mi accontento di nulla. Voglio vincere l’Europeo e poi voglio vincere il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: si va in Germania per vincere, non per partecipare. Lo richiede la nostra storia. Per riuscirci ho bisogno che questi calciatori diventino meglio di quello che sono. Non ho il tempo di esercitarli: serve qualcosa che gli entri dentro e gli accenda un fuoco, gli faccia sgranare gli occhi, gli dia la convinzione di potercela fare”.