Spuntano novità sul nuovo stadio, e su un eventuale incontro fra De Laurentiis e Manfredi. Ostacoli dal Governo per il progetto Bagnoli.
Da qualche giorno a questa parte, la città di Napoli è stata completamente investita dalle news inerenti al nuovo stadio. Prende infatti sempre più quota l’ipotesi Bagnoli come location della rinnovata struttura degli azzurri, dopo che l’annuncio ad opera di Aurelio De Laurentiis era apparso all’inizio come semplice “minaccia” nei confronti del sindaco Gaetano Manfredi ai fini di ottenere il tanto agognato restyling del Diego Armando Maradona. Appurato quindi che tale scenario non reggerebbe il confronto con un nuovo stadio, ecco sputare i primi aggiornamenti circa il progetto Bagnoli ad opera de Il Mattino, abile a tirare in ballo un incontro fra De Laurentiis, Manfredi e il delegato di Invitalia Bernardo Mattarella previsto nei prossimi giorni.
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Nuovo stadio Napoli, fra incontri previsti e ostacoli dal Governo
Come detto, le tre personalità si incontreranno a stretto giro per discutere del progetto Bagnoli, e capire se esso possa effettivamente andare in porto. Il luogo adocchiato sarebbe dunque quello del Parco urbano, caratterizzato da 120 ettari di estensione. In particolare, si cerca la quadra fra il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis, il sindaco Gaetano Manfredi, Commissario di Governo per Bagnoli, e Bernardo Mattarella, delegato di Invitalia. Questo, perché sarebbe proprio quest’ultima la detentrice dei diritti del suolo scelto in quel di Bagnoli fino a quando non sarà finita la bonifica. Solo in quel momento, infatti, la proprietà del luogo tornerà nelle mani del Comune.
Stando a Il Mattino, quindi, l’incontro servirà, oltre che per mettersi d’accorso sul da farsi, anche come occasione per tentare di superare alcuni ostacoli posti dal Governo. Il Parco urbano di Bagnoli è infatti un Sito d’Interesse Nazionale (SIN), ed è quindi lo Stato a mettere i soldi. Dal Governo hanno però già fatto sapere che non saranno accessibili fondi pubblici neanche per la costruzione/ristrutturazione degli impianti calcistici in vista di Euro2032, con De Lurentiis che dovrà essere abile e convincente d’innanzi a Manfredi e Mattarella per dare vita alla costruzione del nuovo stadio. Fondi per costruire “cattedrali nel deserto o impianti non in grado di autofinanziarsi“, come riporta Il Mattino, non ve ne sono, e sarà dunque fondamentale superare ogni ostacolo e curare ogni minimo dettaglio prima di depositare i primi mattoni della nuova struttura.
Progetto Bagnoli, i tempi della bonifica stanno stretti al Napoli
Oltre a quanto emerso circa il mancato appoggio economico da parte del Governo, Il Mattino ha messo al corrente i tifosi di altre possibili problematiche appartenenti all’area di Bagnoli scelta per far sorgere il nuovo stadio. In particolare, l’ex Italsider non è una zona caratterizzata da infrastrutture. Mancano infatti parcheggi, aree urbane, collegamenti tramite tangenziale e, non meno importante, metropolitane o mezzi pubblici con fermate nei pressi del luogo. In caso il progetto vada in porto, è lecito aspettarsi tali migliorie, con la durata prevista per i lavori che rasenta i 5 anni. Tuttavia, ulteriori 5 anni servirebbero solo per l’intera bonifica dei 120 ettari della zona, con l’unione dei due lustri che spingerebbe la durata degli interventi fuori tempo massimo per Euro2032.
Una soluzione potrebbe quindi essere quella della bonifica e dei lavori per gradi, in modo da permettere dapprima l’inizio della costruzione dello stadio e dei collegamenti in tempo per gli Europei, per poi ergere la vera e propria città dello sport proposta da De Laurentiis successivamente alla manifestazione continentale.