Dopo le dichiarazioni a DAZN, Francesco Calzona è intervenuto in conferenza stampa per commentare la sconfitta con l’Atalanta.
Il Napoli abdica definitivamente nella rincorsa Champions. Osimhen e compagni sono stati praticamente condannati dall’Atalanta che con un netto 0 – 3 si è imposta al Diego Armando Maradona. Fase difensiva scadente, attacco inesistente, oramai una costante di questa nefasta stagione.
Troppo poco il Napoli, lontano parente dello scorso anno, ormai costretto a sperare unicamente nell’Europa di seconda o terza fascia, Europa League o addirittura Conference, qualcosa di impensabile a maggio scorso, quando il team di Luciano Spalletti si accingeva a vincere lo scudetto.
Ormai anche i tifosi sembrano aver voltato le spalle alla squadra infatti, contestando come mai avevano fatto i propri beniamini al triplice fischio finale. Anche quest’oggi nonostante le festività prossime ed una gara in pieno orario di pranzo, i supporters partenopei avevano gremito il Maradona, purtroppo per loro, però, lo spettacolo sugli spalti non è stato supportato da quello di campo, per l’ennesima volta.
Calzona in conferenza: le parole del tecnico calabrese nel post Atalanta
Come di consueto, al termine del match, il tecnico del Napoli, Francesco Calzona, è intervenuto in conferenza stampa. Subito un passaggio sulla contestazione dei tifosi presenti al Maradona, oltre che sul caso Juan Jesus:
“Contestazione? Dobbiamo solamente accettarla, il caso Juan Jesus non ha influito sulla nostra brutta prestazione. Ci manca solidità, siamo fragili e rincorriamo gli avversari, così non va bene. Un passo indietro rispetto alla gara con l’Inter, in cui eravamo stati solidi”.
Sulla mancanza di fiducia della squadra:
“Non credo manchi entusiasmo, la squadra ci ha provato fino al novantesimo, una squadra che si arrende non crea 4 palle goal nitide. Nazionale? Abbiamo lavorato sul piano fisico in queste settimane con tanti giocatori partiti”.
Infine, sulla rincorsa Champions League, ormai oggettivamente quasi impossibile, il tecnico non si è nascosto:
“La Champions ora è oggettivamente difficile, per il resto siamo in gioco, ma dobbiamo tornare a vincere ed essere solidi per riuscirci. Se non troviamo l’orgoglio falliamo io e la squadra, insieme. Dobbiamo fare di più e terminare in maniera dignitosa questa stagione”.
Insomma, parole chiare e lucide del tecnico, conscio di una situazione ormai irrecuperabile, probabilmente, anzi, quasi certamente, per colpe non proprie. Servirà dignità, quella che ahimè è mancata tante volte, probabilmente fin dal primo giorno seguente alla vittoria del tricolore.