Poi dicono le amichevoli. Partite quasi inutili, talvolta un peso insopportabile per i calciatori che già ne giocano così tante durante stagioni sempre più stressanti. Ma provate a chiederlo a Lorenzo Insigne se queste sfide estive «giusto per fare fiato» sono davvero antipatiche. Più del gol della vittoria sul Bayern resta nella sua mente un’istantanea che non dimenticherà più. Quella maglia scambiata a fine gara, quasi per caso, con Arjen Robben. In quel momento il professionista lascia il posto al ragazzino di 21 anni, rapito dalla vicinanza di un eroe moderno. «Scambiamo la maglia?». Chi lo ha detto a chi? Cosa importa. Ciò che conta è che sul campo di Arco di Trento si assiste allo step in più che permette a Insigne di diventare più maturo. La 11 azzurra finisce nelle mani del 28enne di Bedum, mentre l’ambita e sudata 10 bavarese ora appartiene allo scugnizzo di Frattamaggiore. «Bravo ragazzo, complimenti, continua così», è mai possibile? Robben che sprona lui a fare meglio?
NUOVO IDOLO «Sto vivendo una favola»: ancora non si raccapezza Lorenzino, quando si ritrova con la famiglia a rivivere quelle emozioni indelebili. «Avevo due gambe di piombo – ricorda il baby bomber – e temevo che di lì a poco Mazzarri mi tirasse fuori. Poi, quando ho visto che il mister ha messo dentro Pandev per Vargas, è come se le energie mi fossero improvvisamente tornate. E ho avuto anche la fortuna di ricevere in dono quella palla decisiva per il successo». Il racconto della serata magica si srotola al «Bistrò 46» con mamma Patrizia, papà Carmine ed i fratelli Antonio e Marco che hanno fatto da battistrada all’arrivo dei tifosi da Frattamaggiore. «A Dimaro solo per te, Lorenzo il Magnifico» è stato lo striscione affisso per il nuovo beniamino della tifoseria azzurra.
PIENA FIDUCIA E adesso? Niente. Si va avanti come se nulla fosse, ma anche con la soddisfazione di essere l’attaccante che ha segnato più gol nel ritiro azzurro. Quattro centri tra Trentino e Bayern, ma soprattutto la consapevolezza che «l’incognita» sta prendendo un’altra forma nelle certezze di Mazzarri. Lorenzo c’è, di lui ci si può fidare, al punto che il club sta per sottoscrivere con i suoi manager, Andreotti e Ottaiano, un contratto degno di tal calciatore. La settimana prossima, di ritorno da Dimaro, si giungerà alla fine di un lungo tira e molla, che diventerà impegno fino al 2017 da 550mila euro stagione, più alcuni bonus (presenze da almeno 30 minuti e 7 gol come base di partenza) che daranno a Insigne stimoli ulteriori.