Nobiltà, finezza e signorilità, quelle sconosciute a Torino..

Se è vero che tutto il mondo è paese, che la criminalità colpisce tanto a Napoli quanto in tutte le altre città di Italia e del mondo, d’altra parte è vero anche che il pregio di sapersi distinguere, sapersi elevare ed eccellere rispetto a simili vicissitudini non è di casa a Torino. Partiamo dall’inizio: ore 20, quartiere Fuorigrotta a Napoli, Maria Soledad, signora Cavani, viene scippata di un prezioso orologio da due persone, che chiamarli criminali o delinquenti sarebbe un complimento: meglio definirli due imbecilli. Ma purtroppo queste cose succedono a tutti ed in tutto il mondo. Quello che però fa male è leggere la mattina seguente di come certe persone siano ancora più “delinquenti”: fa male sapere di come la gente sfrutti le disgrazie altrui per illudere i propri tifosi, speculare su un possibile acquisto della loro squadra sfruttando una rapina che per fortuna non ha avuto risvolti peggiori dello scippo di un orologio. “Cavani, mal di pancia e fuga”, “Rapinata la moglie di Cavani, il matador medita la fuga”: sono questi i titoli che si susseguono in quel di Torino dopo la sfortunata vicenda capitata alla famiglia Cavani. Aldilà del fatto che certe vicende esulano dal mondo dello sport e sarebbe meglio che chi si occupi di calcio non le commenti, non crediamo che Edinson Cavani abbia confidato loro, in quel di Londra, i propri stati d’animo. Certe volte sarebbe opportuno contare fino a 1000, prima di parlare e scrivere sciocchezze.. a Torino la galanteria non sanno neanche dov’è di casa.

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