Il dirigente dello Shakhtar Donetsk Carlo Nicolini ha concesso una lunga intervista ai nostri microfoni: le sue dichiarazioni in esclusiva.
In vista della prossima stagione lo scouting del Napoli è alla ricerca di profili adatti per tornare a competere a buoni livelli, dopo la disfatta della corrente annata. È attesa dunque una rivoluzione quasi totale della rosa. Al termine del campionato lascerà il Napoli certamente Zielinski, che ha firmato a parametro zero con l’Inter. Gli azzurri sono quindi alla ricerca di un valido sostituto.
Uno dei nomi più accreditati è quello di Georgiy Sudakov, centrocampista ucraino classe 2002 in forza allo Shakhtar Donetsk. Su di lui non c’è solo il Napoli, che deve battere la concorrenza della Juventus e di altri top club europei. Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar Donetsk ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai nostri microfoni, e ha parlato anche della questione Sudakov, lanciando un chiaro messaggio alle squadre italiane interessate.
Questo post in breve
Le dichiarazioni di Carlo Nicolini
Lo Shakhtar Donetsk è una delle realtà più affermate del calcio europeo, ogni anno sforna talenti incredibili. Anche quest’anno ha registrato vittorie e trofei importantissimi con una squadra dall’età media bassissima (meno di 24 anni). In esclusiva di SpazioNapoli.it è intervenuto Carlo Nicolini, dirigente del club ucraino, che nonostante la guerra ha continuato a lavorare per il club, provando a migliorarne ogni aspetto.
Di seguito un’estratto delle sue dichiarazioni ai nostri microfoni:
IL CALCIO IN UCRAINA: “Si va avanti con i sacrifici, ma con ancora più passione di prima. Ci sono difficoltà veramente notevoli, sia dalla parte del club e sia da parte della Federazione. Non si può giocare in tutte le città. Ci alleniamo tra Kiev e Leopoli, non abbiamo una sede fissa da dieci anni. Giocando poi anche le coppe europee, significa giocare ogni tre quattro giorni, le trasferte diventano una difficoltà enorme, però si è deciso di portare avanti i campionati per dare un segnale di speranza. Tutti sono entrati in quest’ottica, ma cercando di fare il tutto nel modo più sicuro possibile. Nella parte occidentale, che è più tranquilla, è tornato addirittura il pubblico. Si riesce a portare avanti il campionato e a parlare finalmente di calcio”.
SUI CALCIATORI STRANIERI: “Lo Shakhtar in Brasile è conosciuto da tutti, per loro è una vetrina importante. Tocca però andare a sceglierli prima. Bisogna convincerli, nonostante la situazione si cerca di dargli tutte le garanzie del caso. Ora è sicuramente più difficile, c’è anche la questione sulla sicurezza. Lavorano con top professionisti in Europa, ci riteniamo tali, e i numeri e i risultati lo confermano. Non a caso anche quest’anno abbiamo preso quattro-cinque talenti che faremo crescere e si faranno notare ai grandi club occidentali”.
I talenti dello Shakhtar da tenere sott’occhio
SU KEVIN: “È uno dei cinque brasiliani. È arrivato a gennaio, è un esterno offensivo preso per sostituire Mudryk. Ha fatto vedere in questi pochi mesi già grandissime qualità, ma ha margini notevoli di crescita. Si è ambientato subito in un contesto europeo, questo va a suo vantaggio. Oltre al talento, classico dei brasiliani, ha anche queste doti di professionalità. Anche gli altri brasiliani che abbiamo, che non hanno trovato spazio come lui, sono da menzionare: troveranno spazio anche loro la prossima stagione, potranno farsi vedere anche su un palcoscenico europeo”.
SU SIKAN: “È una punta importantissima. Aiuta la squadra, dà profondità e cosa non da poco: fa gol importanti, su campi importanti. È un giocatore che ha già due-tre anni di esperienza nelle coppe europee, è da anni nel giro della Nazionale. È sicuramente un giocatore importante”.
SU SUDAKOV: “Sudakov ha qualità, corsa e maturità che fa sì che sia attenzionato dai grandi club. Sono anni che gioca ad alti livelli non solo nel campionato ucraino, ma in Europa. È già nel giro della Nazionale. È ovvio che lui, come altri giocatori ucraini giovani siano al centro del mercato. Lo Shakhtar è bravo a trovare talenti di livello, grazie ad un ottimo scouting. Bravissimo il direttore sportivo Srna, e gli addetti ai lavori del club, che hanno messo a disposizione dell’allenatore una rosa per poter far bene in patria, dove abbiamo vinto campionato e coppa, e in Europa, dove abbiamo fatto punti con Barcellona e Porto. Di più non si poteva fare. Ecco perché tanti nostri giovani sono attenzionati dai grandi club. I giocatori dello Shakhtar vanno nelle top squadre europee”.
Sudakov è il profilo adatto per il Napoli? Le parole di Nicolini
VOCI DI MERCATO ATTORNO A SUDAKOV: “Nel periodo di gennaio non si è fatto nulla, le voci sono quelle che soni girate. Il nostro CEO e lo stesso Sudakov hanno dichiarato che Juventus e Napoli sono interessate, ma queste squadre non hanno fatto offerte giuste al momento. Quindi il ragazzo sta facendo bene per mettersi in campo. L’obiettivo di Sudakov è fare un ottimo europeo, dove avrà occasione per mettersi in mostra. In estate sono tre le componenti da sistemare, il giocatore con il suo entourage, la squadre che acquista e quella che vende. Staremo a vedere se si troverà un accordo.
Le squadre italiane non sono competitive a livello economico con altre nazioni, le società italiane hanno grandi scouting, spesso e volentieri arrivano molto prima a visionare certi giocatori. Quindi quello che devono fare è: quando individuano il talento devono avere forza e coraggio per affondare il colpo. Se una squadra italiana aspetta troppo, non è più competitiva, come quando lo Shakhtar va in Brasile a cercare talenti. I giocatori andrebbero presi prima dell’Europeo, perché se un giocatore fa bene il prezzo aumenta. In questo momento credo che devono prima sistemare le cose, bisogna prima di tutto sapere che allenatore hai. Quindi che sistemino in fretta l’allenatore Napoli, Juve o Milan, dopo puoi incidere sul mercato e selezionare calciatori importanti”.
40 MILIONI PER SUDAKOV? “Non bastano, lo ha detto il CEO, non io. Le circostanze magari cambiano, le cose di mercato possono variare. Con l’Europeo si rischia di aumentare la valutazione. Lo Shakthar non si libera dei suoi gioielli a cifre che non ritiene giuste, vuole una squadra competitiva per l’Europa anche la prossima stagione”.
DE ZERBI IN SERIE A? “Non so le motivazioni esatte della separazione con il Brighton. Comunque il fatto che De Zerbi sia libero lo rende uno degli allenatori più attenzionati dalle grandi squadre. Roberto è l’allenatore adatto per la Juventus, per il Milan, per il Bayern Monaco e per il Barcellona. Sa gestire grandi campioni e giovani, ha una proposta di gioco da grandi club. Con i grandi giocatori è più facile mettere in pratica le sue idee. Per squadre che vogliono iniziare un nuovo progetto è un nome da assolutamente tener presente. Penso che se ha risolto col Brighton è perché c’è l’interessamento da qualcuna di queste società, ma credo che fino a questo momento nessuno abbia affondato il colpo. Lui stesso parlerà con le società e chiederà del progetto, non è uno che va tanto per andare. Da lì poi si va sul mercato. Credo che sarà un nome che nelle prossime settimane vedremo spesso accostato a grandi squadre, in tanti lo contatteranno, bisognerà capire chi avrò forza, coraggio e ambizione di fare questo tipo di scelta. Poi le scelte vanno appoggiate”.
DOVBYK? “Attaccante giusto per il vice Osimhen? Secondo me è un attaccante da Serie A, ma per il salto di qualità dobbiamo stare attenti. Gioca nel Girona, che è in Champions League, e verrebbe al Napoli che l’anno prossimo non la farà. Dovbyk era da prendere un anno fa. Il talento in Ucraina c’è. Andrebbe bene per Conte e Gasperini, ha una prestanza fisica importante e lo vedremo anche agli Europei. Sa fare gol, ma lavora anche per la squadra. È una punta moderna. Io lo terrei ben monitorato”.